È stata una grande diva del cinema, l'attrice prediletta di Luchino Visconti. Lucia Bose', all'anagrafe Borloni, nasce a Milano nel 1931, a guerra appena finita lavora in una pasticceria ma sente il richiamo della celebrità come le tante belle ragazze del primo dopoguerra, restituite alla vita. Così, appena sedicenne, si lancia nell'avventura di Miss Italia 1947. E' la stagione delle maggiorate: Lollo, Pampanini, Loren, Mangano, Allasio. Ne uscirà con la fascia tricolore della vincitrice e certamente non solo per la folgorante bellezza. C'è anche molto carattere in lei che, accompagnato ad un sorriso timido e contagioso, farà la differenza. Si schiudono subito le porte di Cinecittà. Realizza un primo film con Giuseppe De Santis, Non c'è pace tra gli ulivi, primo esempio di neorealismo a basso costo. Prosegue con Le ragazze di piazza di Spagna di Luciano Emmer, quindi La signora senza camelie di Michelangelo Antonioni e Gli sbandati con Citto Maselli. E brava nel recitare Lucia Bosè, sa adattarsi istintivamente a contesti e partner diversi, a stili di cinema quasi opposti e non perde mai in naturalezza e bellezza. Dopo un lungo fidanzamento con Walter Chiari, conosce e si innamora del torero Luis Miguel Dominguín, si trasferisce per sempre in Spagna sposandolo nel 1955 e diventando madre di Miguel, Lucia e Paola. Per volere e amore di Dominquin lascia il set per diversi anni, a cui ritornerà solo alla fine degli anni Sessanta, una volta riconquistata la libertà, conoscendo un nuovo meritato successo: con i fratelli Taviani, Mauro Bolognini, Nelo Risi, Liliana Cavani, ma anche con molti altri registi europei. Federico Fellini ne farà un'icona solitaria in Satyricon. È all'apice del successo. I rotocalchi italiani e internazionali non le danno più pace, ma lei da vera donna di spirito e di colori sta al gioco, rimanendo sulla breccia, amata dal suo pubblico, per tanti anni ancora.
Miro Dellore