L'identità, o le plurime identità, nostre e degli altri, il rapporto e l'incontro con tutto ciò che si mostra diverso, "altro da noi". Temi cari alla registra e autrice triestina Sabrina Morena. Che firma ora "Come diventare africani in una notte", uno spettacolo che fonde dramma e commedia in cartellone al Miela di Trieste da oggi a sabato, interpretato da Mohamed Ba e Alessandro Mizzi.
"Questo spettacolo nasce da un incontro che facemmo alcuni anni fa con Mohamed Ba, attore senegalese che vive a Milano, e che era venuto qui, al Miela, come ospite della rassegna Spaesati. Così abbiamo deciso di creare quest'incontro fra lui e Alessandro Mizzi, due persone costrette a condividere per puro caso lo stesso appartamento. Fra i due interpreti nasce un gioco molto divertente che però riguarda i temi della convivenza, dell'immigrazione, della conoscenza dell'altro, degli stereotipi ...".
Per Sabrina Morena il teatro può aiutarci a riflettere sull'attualità. "Sì, è importante. Come Spaesati l'anno prossimo saranno vent'anni di attività. Abbiamo sempre cercato di riflettere su questi temi, che riguardano se vogliamo l'identità nostra e degli altri. Un tema personalmente a me caro, quello dell'identità o delle più identità che si possono avere: noi che siamo gente di confine lo sappiamo".
A proposito. Mentre sul palco del Miela va in scena "Come diventare africani in una notte", allo Stabile sloveno viene riproposto questa sera il docu-film che la regista triestina ha dedicato ai destini emblematici di cinque donne di queste nostre terre negli anni cruciali a cavallo del primo conflitto mondiale, "Il dilemma dell'identità", produzione italo-slovena molto ben accolta al debutto dei mesi scorsi. Nel cast anche l'attrice Ariella Reggio.
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