Foto: MMC RTV SLO
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C'è un genere di teatro che raramente conquista lo spazio di una recensione, eppure può contare su interpreti di rispetto e su un pubblico ampio e affezionato. È il teatro amatoriale-dialettale, fatto di sorrisi e intrattenimento leggero, una tradizione radicata a Trieste, città che ha un rapporto particolare con il proprio dialetto, dove dall'11 al 30 dicembre sette gruppi daranno vita ad un cartellone che rappresenta il meglio del panorama del Triveneto e dell'Istria per il 26.esimo Festival internazionale Ave Ninchi, così intitolato in omaggio all'indimenticabile attrice che aveva scelto di stabilirsi a Trieste dopo il ritiro dalle scene, divenendo presidente onoraria dell'Armonia. Il cartellone al Miela, sede storica della rassegna, vede quest'anno la seconda edizione di Voci e suoni dall'stria, appuntamento che sabato 15 dicembre proporrà quattro atti unici in dialetto messi in scena dalle filodrammatiche delle nostre comunità, dove sono attive compagnie che si adoperano con vera passione per mantenere vivo il patrimonio culturale e le tradizioni popolari che il dialetto rappresenta: Capodistria (con la sua 'Cademia Castel Leon), Matterada e Torre (presente con il suo "Circolo Zavata"). Ma il festival si segnala anche per due eventi a scopo benefico. Il primo, a favore del reparto di Oncologia dell'Ospedale Maggiore di Trieste, si svolgerà nella serata di apertura, martedì 11 dicembre, al Teatro Rossetti; l'altro sara' in calendario il 22 al Teatro Silvio Pellico.
L'entusiasmo che contraddistingue chi anima il mondo del teatro amatoriale è garanzia per gli spettatori del festival di divertimento assicurato.