Con la nuova stagione a Capodistria ci siamo beccati la riaccensione della patetica scritta che inneggia il defunto maresciallo Tito e il fastidioso aumento dei prezzi per i parcheggi. Sono le due notizie di inizio stagione che evidentemente ci meritiamo.
Capodistria è una ridente cittadina soffocata dal traffico connesso al porto e al transito di macchine che la attraversano. A Capodistria, dove siamo abituati a contingentare i successi di un porto che funziona alla meraviglia, i problemi per i cittadini legati alla viabilità sono enormi, come del resto lungo tutta la costa slovena. Si trascinano da anni e non c’è la volontà politica di risolverli allacciando questa parte del paese ad una rete autostradale moderna. D’estate , con l’arrivo dei turisti, le strade sono un inferno per ci vive e per chi ci transita. Se ne è reso conto anche il sindaco di Capodistria che ha chiesto aiuto al capo di governo Golob per risolvere il caos sulle strade. Intanto ci siamo beccati l’ aumento drastico delle tariffe per i parcheggi, un provvedimento che sicuramente non risolverà il problema del caos sulle strade. In alcune zone, anche periferiche, i prezzi sono raddoppiati. In piazza Ukmar, quella vicina al molo cittadino , un’ ora costerà 2,5 euro (cifra pazzesca se paragonata al costo dei parcheggi in altre città europee dove le ore notturne non si pagano e d’ inverno i parcheggi sono gratis). Converrà di più parcheggiare a Muggia o Trieste e raggiungere Capodistria con il vaporetto.
Ma sì, consoliamoci rotolando le pietre che inneggiano Tito!
Aljoša Curavić