Il paese in queste ore è devastato da un’incredibile, violenta ondata di maltempo. È la peggiore catastrofe naturale nella storia della Slovenia indipendente. Le piogge torrenziali e le alluvioni hanno colpito gran parte del paese. L’acqua ha distrutto strade, ponti, interrotto i collegamenti ferroviari, devastato paesaggi, campi, strutture turistiche. Parzialmente risparmiato il Litorale, dove comunque queste ore si vivono con apprensione, non soltanto per i possibili sviluppi di un’ondata che non accenna a diminuire, ma anche per le notizie che giungono dal resto del paese, dove si vedono scene che ricordano le alluvioni di maggio nella vicina Italia, in Romagna. Scene apocalittiche che avranno conseguenze pesanti per tutti e che probabilmente si protrarranno nel tempo. I commenti a caldo, in queste situazioni, sono sempre scontati, rischiano di essere banali e fuori luogo, ma c’è una nota che viene battuta un po’ da tutti, e cioè che adesso non è il tempo di cercare i responsabili, di contare i danni, ma di agire con uno spirito di solidarietà. Solidarietà che in queste ore non è mancata.
Aljoša Curavić