Ancora un miliardo di euro a disposizione dai fondi di coesione europei per il periodo 2014-2020, su un ammontare complessivo di poco superiore ai tre miliardi. L'efficacia nell'attingere ai fondi è spesso materia di confronto politico, che si è acceso in particolare durante l'ultima campagna per le europee di fine maggio. Il governo è stato criticato dall'opposizione, in quanto finora la Slovenia sarebbe riuscita ad utilizzare soltanto il 20 percento della quota assegnatale da Bruxelles. Va comunque precisato che tenuto conto del lungo periodo di pianificazione, la politica di utilizzo di tali fondi coinvolge più governi. All'ufficio governativo per lo sviluppo e la politica europea di coesione, che la scorsa settimana ha presentato il rapporto sull'attuazione del programma 2014-2020, sono però ottimisti. "Finora siamo al 24 percento di fondi già distribuiti e utilizzati", dicono. Un altro importante elemento è che sono stati firmati contratti con fruitori dei fondi per un ammontare di quasi 2 miliardi di euro, il che significa svariati progetti da finanziare con questa somma. C'è inoltre da fare una precisazione: anche se il periodo stabilito scade nel 2020, ci sono poi ancora tre anni di tempo per utilizzare tutti i fondi previsti. Il miliardo di euro ancora a disposizione, fanno sapere dall'ufficio governativo, verrà distribuito già quest'anno o il prossimo, poi seguirà la realizzazione dei progetti autorizzati, progetti che devono passare al vaglio del governo sloveno e di Bruxelles. Per quanto riguarda il nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027, per i fondi regionali e di coesione, la Slovenia si vedrà ulteriormente ridurre la quota a disposizione, si parla di 250-300 milioni di euro, avendo la propria regione di coesione occidentale, comprendente Lubiana, raggiunto un livello che la inserisce tra le regioni sviluppate.
Delio Dessardo