Immediatamente dopo il rovesciamento del regime del presidente siriano Bashar Al-Assad, il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, aveva affermato che la situazione di sicurezza in Siria dovrebbe essere rivalutata. Secondo le sue parole, la deportazione dei rifugiati siriani dovrebbe essere quindi consentita.
Il governo conservatore di Vienna ha intanto annunciato che per il momento si concentrerà sulle deportazioni volontarie. Sospeso in Austria, inoltre, l'esame delle domande di asilo dei rifugiati siriani, così come in anche in diversi altri paesi europei.
Come molti conservatori in Europa, pure lo stesso Nehammer è costantemente sotto pressione da parte dell'estrema destra, con entrambe le opzioni politiche che sembrano avere principi altrettanto rigidi sulla politica di immigrazione.
I siriani rappresentano infatti il gruppo più numeroso di richiedenti asilo in Austria. Sul social X il cancelliere ha intanto scritto che Vienna "sosterrà i siriani che desiderano tornare in patria con altri 1.000 euro. La Siria", ha aggiunto, "ora ha bisogno dei suoi cittadini per la ricostruzione".
Non è comunque ancora chiaro quanti siriani accetteranno l'offerta. Poiché la compagnia aerea di bandiera Austrian Airlines ha sospeso i voli verso il Medio Oriente per motivi di sicurezza, il bonus potrebbe non coprire nemmeno le spese per il viaggio. Un biglietto aereo di sola andata in classe economica per Beirut, che è il punto di partenza abituale per chi va a Damasco via terra, costa almeno 1.066,10 euro con la Turkish Airlines, secondo il sito della compagnia.
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