Nonostante i tempi brevissimi sia per la sperimentazione, sia per l'omologazione, l’Autorità britannica di controllo e regolazione dei farmaci ha dato il nulla osta all’uso sulla popolazione del vaccino contro il Covid-19 di Pfizer-BioNTech. I suoi esperti hanno già potuto approfondire i dati emersi dagli studi di fase 3; a differenza della comunità scientifica internazionale e hanno ritenuto che vi fosse sicurezza e qualità necessarie per un'autorizzazione emergenziale. Le prime dosi saranno disponibili dalla prossima settimana. Secondo il direttore generale del servizio sanitario nazionale in Inghilterra, il programma di vaccinazione contro il Covid sarà "la più importante campagna di vaccinazione su larga scala nella storia del Paese". Entusiasta il premier, Boris Johnson: "È la protezione derivante dai vaccini che, in fin dei conti, ci permetterà di riavere indietro le nostre vite e che farà sì che l'economia torni a marciare".
Intanto l'Agenzia europea per i medicinali ha affermato che la sua procedura di approvazione dei vaccini più lunga è più appropriata, si basa infatti su più prove e richiede più controlli. "Siamo consapevoli dell'enorme responsabilità che abbiamo e pertanto volevo garantirvi che le nostre valutazioni si baseranno soltanto sulla sicurezza, sulla qualità e sull'efficacia del vaccino", ha detto la direttrice esecutiva dell'EMA, Emer Cooke, durante la videoconferenza informale dei ministri della Salute dell'UE. Ha inoltre confermato la domanda di autorizzazione del vaccino presentata dalle società farmaceutiche BioNTech e Pfizer e Moderna, precisando che "una grande quantità di dati di questi vaccini è già stata valutata. Sappiamo che ci sono molte preoccupazioni a riguardo e a tal fine prevediamo un incontro l'11 dicembre per ascoltare i timori dei cittadini", ha concluso Cooke.
Il ministro tedesco della Salute, Jens Spahn, al contempo ha chiesto che l'Unione decida al più presto riguardo l’idoneità dei vaccini, che devono essere sicuri ed efficaci. Lo sloveno, Tomaž Gantar, ha domandato invece maggiore collaborazione a livello UE.


E. P.

Foto: Reuters
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