L'Istituto di Statistica norvegese stima che lo Stato ha guadagnato l'anno scorso in tutto 131 miliardi di euro con gas e petrolio, quasi il triplo rispetto al 2021, la cifra "di gran lunga più alta mai registrata". La Norvegia è quindi diventata la principale fornitrice di gas naturale in Europa, soprattutto grazie alla forte riduzione delle forniture russe, legata alla guerra in Ucraina, e al conseguente aumento delle proprie esportazioni.
Nel settore petrolifero lo Stato ottiene entrate attraverso 3 fonti di guadagno: dalle tasse imposte alle compagnie petrolifere, dalle partecipazioni dirette nei giacimenti di petrolio e gas e nelle infrastrutture, tra cui oleodotti e altri, nonché tramite i dividendi pagati dal gigante energetico Equinor, di cui possiede il 67%.
Diverse le critiche nei confronti della Norvegia proprio a causa di queste entrate eccezionali, che hanno fatto guadagnare al paese scandinavo l'etichetta, da parte della stampa estera, di "profittatore di guerra". Alcuni affermano infatti che il Paese si stia approfittando del conflitto armato in corso in Ucraina. Oslo però rigetta le accuse e risponde con importanti aiuti sia civili sia militari nei confronti di Kiev dal valore di 8,6 miliardi di euro nei prossimi cinque anni.
E. P.