All’apertura della mostra mancano ancora poco più di due settimane, ma c’è già un primo segnale a Trieste della BIDART 2023, la Biennale Internazionale Donna, un evento artistico che dal 2017 celebra l'arte contemporanea al femminile, in programma al Magazzino 26 del Porto Vecchio dal 27 ottobre al 7 gennaio.
Per allagare idealmente il sito della mostra fino alla città, e dare un senso a un’area, quella dove sorgeva la sala Tripcovich, attualmente occupata solo da una distesa di ghiaia, è stata infatti già realizzata una struttura a specchi, il "Seed Mirror", un modulo realizzato in collaborazione con Seed, realtà di RTE Group, e con il Comune di Trieste. Il Seed Mirror sarà un piccolo spazio espositivo temporaneo, unico nel suo genere, e anche il centro per l’organizzazione degli eventi collaterali: una sorta di richiamo allo spazio espositivo, che deve invece essere raggiunto all’interno del Porto Vecchio.
L’edizione 2023 della biennale, la quarta, è stata illustrata dall’architetto Šeherzada Ahmetović, Presidente di BIDART, accanto alla curatrice della mostra, Eunice Tsang, fondatrice di Current Plans (uno spazio d'arte sperimentale a Hong Kong, che promuove il dialogo interdisciplinare), e a Caterina Rosso, giovane imprenditrice alla guida di Seed.
Il Seed mirror, “collocato nella nuova piazza di Trieste, dalla quale oggi si possono ammirare le porte storiche di ingresso del Porto Vecchio – ha detto Ahmetović - con le sue superfici riflettenti crea un dialogo con l'antico scalo e una connessione con il tessuto urbano." "Come nel 2017 BIDART aprì per prima le porte del Magazzino 26, grazie alla volontà delle fondatrici Alda Radetti, Barbara Fornasir e Antonella Caroli e dell'Amministrazione comunale, - ha aggiunto - oggi proponiamo la sua connessione con il 'Seed Mirror', con l'obiettivo di dare una maggiore visibilità a entrambe le aree e di avviare un percorso per un significativo cambiamento urbano, che valorizzi questa zona storica verso un Porto Vecchio accessibile e coinvolgente".
Il tema dell’edizione di quest’anno è "Respirare con il mondo”, espressione tratta da uno dei Sonetti a Orfeo di Rainer Maria Rilke, a indicare la volontà di mettere assieme diverse forme espressive con cui artiste contemporanee, di diverse generazioni e contesti culturali, interrogano il loro rapporto con il mondo, quello esterno e quello interiore.
Alessandro Martegani