Solo con il dialogo, la capacità di stare assieme, e di rispondere ai grandi temi della vita grazie al confronto, la società potrà progredire.
È il messaggio che ha unito tutti gli interventi alla presentazione del libro “Trieste mistica” di Gabriele Crozzoli e Fulvio Longato, che mette in luce, tramite le immagini, la presenza di diverse tradizioni e comunità religiose nel capoluogo Giuliano.
Per presentare il libro, all’interno delle celebrazioni del centenario dell’Università di Trieste, l’ateneo triestino ha organizzato un incontro sul dialogo interreligioso al Museo Revoltella, aperto dall’intervento dell’ex presidente della Camera Luciano Violante, che, dopo aver sottolineato come la libertà religiosa significhi non solo la libertà di poter credere o meno, ma soprattutto la possibilità concreta di esercitare la propria fede, ha ricordato come il dibattito sulla libertà religiosa sia strettamente legata alla libertà di pensiero.
Un in mondo che vede una disumanizzazione crescente, ha continuato, il dialogo fra religioni, e soprattutto del mondo laico con le religioni, può essere la strada per avviare un confronto sulla società e tornare ai fondamentali, ai temi che sono alla base della riflessione religiosa, ma anche della vita.
Violante ha toccato temi attuali: l'incapacità del potere nell’elaborare temi come la vita e la morte, porta alla banalizzazione, così poveri e fuggitivi sono diventati un problema politico, vengono prima emarginati e fatti vivere in condizioni impossibili, e poi indicati come un pericolo. “La vita invece – ha concluso - deve diventare un valore assoluto”: difendere la centralità della vita significa uscire dal relativismo per poter guardare con fiducia al futuro.
Dopo Violante, hanno preso la parola i rappresentanti delle diverse comunità religiose del capoluogo giuliano, seduti l’uno accanto all’altro, a testimonianza di come a Trieste le comunità religiose siano riuscite negli anni a convivere e a dialogare.
Il Vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, ha sottolineato come la libertà religiosa e la libertà di coscienza siano la chiave per il progresso della società.
Sulla necessità di costruire assieme una società dove non prevalga l’individualismo, che porta all’intolleranza, ma l’individuo all’interno di un gruppo, si è concentrato Eliahu Alexander Meloni, Rabbino Capo di Trieste, mentre Omar Akram, Presidente dell’Associazione Culturale Islamica di Trieste, ha ricordato l’incontro avvenuto sul molo Audace lo scorso 5 novembre: una preghiera silenziosa verso il mare, verso il Medioriente, che ha unito il Vescovo e le guide delle comunità Ebraica e Islamica, accanto a tantissimi fedeli. “Sul molo audace – ha detto - abbiamo dimostrato che si può dialogare, che si può ricercare ciò che ci unisce nel rispetto delle diversità, non alzare muri ma costruire ponti”.
Alessandro Martegani