In occasione del giorno del ricordo l'amministrazione comunale di Monfalcone ha annunciato la posa di un cippo in ricordo dei monfalconesi deportati e scomparsi durante il periodo nel quale la città è stata sotto il controllo jugoslavo. 77 i nomi incisi sulla lapide, sulla quale sarà presente anche una foiba stilizzata. Un modo, secondo i promotori, di riportare alla luce una pagina poco conosciuta della storia locale caratterizzata da arresti arbitrari, processi sommari e deportazioni verso l’ignoto senza ritorno, anche di ex partigiani e rappresentanti della società civile che si opponevano alla presenza jugoslava in Venezia Giulia e nel Friuli orientale.
Un’iniziativa accolta con favore dal centro-destra e dalle organizzazioni degli esuli, che hanno elogiato la sindaca Anna Cisint per il coraggio dimostrato nel voler ricordare questi eventi e i crimini perpetuati dai “Titini” in regione tra il primo maggio e il 12 giugno del 1945.
Critiche sono giunte invece dalla locale sezione dell’ANPI, che per contestare la lettura data a questi avvenimenti dall’amministrazione comunale, ha organizzato nei giorni precedenti alla posa un incontro per presentare un dossier curato da Claudia Cernigoi intitolato “Monfalcone, maggio 1945, tra storia e propaganda”.
Barbara Costamagna