Trieste Foto: Borut Živulović/BoBo
Trieste Foto: Borut Živulović/BoBo

Riccardo Illy ostenta ancora una volta la distanza dai partiti. A testimoniarlo la sua mancata partecipazione alla conferenza con cui il Partito Democratico ha avviato la campagna elettorale, partendo da Udine. Anche sul suo materiale elettorale finora non è mai apparso il simbolo del PD.

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La strategia è quindi quella di pescare voti al centro e fra i delusi, con una campagna elettorale condotta in solitario, da indipendente ed un programma di sette punti per il Friuli Venezia Giulia ed altre sette punti per l'Italia, cercando di far dialogare la politica con l'opinione pubblica ed il mondo produttivo. Illy ritiene infatti ci sia troppa distanza tra i cittadini, le imprese e la politica. L'ex presidente ricorda inoltre di non aver voluto il paracadute di un posto blindato nel listino proporzionale: «se i cittadini mi daranno fiducia, svolgerò il mio ruolo di senatore. Altrimenti continuerò a fare l'imprenditore».

Illy non vuole promettere sogni irrealizzabili né nascondere problemi. Sull'immigrazione ritiene non si debba parlare di emergenza per fare demagogia, ricordando che la Germania cresce più dell'Italia anche grazie agli immigrati.

Per quel che riguarda l'Italia, l'ex governatore come priorità fissa la crescita economica e l'aumento dell'occupazione, mentre aggiusta il tiro sulla riforma Fornero, precisando che la sua proposta prevede la possibilità di andare in quiescenza prima rinunciando a una parte della pensione oppure dopo i 67 anni prendendo i contributi eccedenti in busta paga.

Tra i suoi progetti anche la semplificazione amministrativa, con l'impegno ad abrogare dieci leggi per ogni nuova norma votata e a varare dieci testi unici senza passaggio parlamentare grazie allo strumento della legge delega.