Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

È la storia di sette adolescenti orfani che vivono in un istituto per giovani. Vogliono vincere un concorso per cantanti in modo da utilizzare il premio in denaro per acquistare l'antica villa in cui si trovano con il loro educatore, purtroppo però la vittoria non la toccano per un soffio, ma una coppia caritatevole senza figli arriva in loro soccorso. Questo è ciò che racconta il musical "La nostra famiglia" coprodotto dal Teatro di Capodistria, il Teatro Stabile Sloveno e il Dramma italiano di Fiume. Una collaborazione che ha unito Slovenia, Italia e Croazia per creare una rappresentazione che tocca i temi della famiglia e la crescita personale.

Abbiamo parlato con il direttore del Dramma italiano di Fiume, Giulio Settimo, che ci ha detto di più su questo progetto. “È stato un processo molto facile, anche se in realtà è quasi impensabile una produzione così grossa. C'è stato un lavoro di organizzazione, tra teatri ci siamo ascoltati e quindi possiamo dire che il risultato valido è anche dovuto a questa collaborazione riuscita. Spesso, infatti, con le coproduzioni si trovano sempre delle difficoltà, in questo caso non è stato così. Ciò è sicuramente merito del regista Marjan Nećak, che ha fatto un lavoro eccelso, con gli attori ma anche con i produttori. Lo spettacolo racconta il nostro territorio, mi ricordo delle prime riunioni, quando discutevamo su cosa volessimo trattare con questo spettacolo, parlavamo di una nuova Europa, questo nuovo concetto di un territorio dove normalmente si mescolano le lingue, che in realtà è un po’ quello che facciamo noi.”

La prima assoluta del musical è in programma domani sera alle 19:30 al Teatro di Capodistria. Nell'attesa siamo riusciti a farci anticipare qualcosa da Serena Ferraiuolo, del Dramma italiano di Fiume, che ci ha parlato del personaggio che interpreta. “Il mio personaggio si chiama Forza, tutti abbiamo un nome che non è "tipico", bensì una caratteristica di ognuno di noi. Come si può intuire dal nome è una persona che utilizza la forza come prima carta da giocare, ma in realtà ha anche altri aspetti, delle debolezze. La sfida è stata proprio questa, cercare di dare una tridimensionalità nei vari rapporti, pur stando in una cornice di ragazzi che vivono in una casa-famiglia e che ognuno ha delle caratteristiche specifiche, quindi trovare delle sfumature. Speriamo di esserci riusciti.”

Dopo la prima rappresentazione teatrale, "La nostra famiglia" avrà 20 repliche: si parte a Fiume, con il debutto il 5 novembre, per poi arrivare a Capodistria e Trieste nei mesi successivi.

B.Ž.