Foto: Pixabay
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A Visinada, nell'entroterra parentino, è stato avviato il progetto Istria Origin, con l'obiettivo di tutelare e promuovre il ricco patrimonio legato ai vini locali. Nell'iniziativa è coinvolta anche la locale Comunità degli Italiani. Visinada è il Comune con il maggior numero di cantine per numero di abitanti. I vigneti si estendono sull'area di 200 ettari, in condizioni geografiche e climatiche ottimali. Si trovano per lo più all'altezza da 250 a 280 metri sul livello del mare, per cui sono tutelati dalle temperature troppo alte e troppo basse. Oltre ai vini autoctoni, come la malvasia e il terrano, danno ottimi risultati i vitigni per così dire importati, come lo chardonnay, il merlot, il pinot bianco, grigio e nero e altri ancora. Già nel 17.esimo secolo il medico e storico triestino Prospero Petronio, nella sua opera "Delle memorie dell'Istria sacre e profane", descrive Visinada "un luogo ricco di aria salubre e di buon territorio dove, oltre al grano e ad altre colture, in grandi quantità si produce anche dell'ottimo vino". Dunque un ricco patrimonio legato al vino sul quale è nato il progetto Istria Origin, inteso a tutelarlo e promuoverlo ulteriormente associando i produttori vitivinicoli di Visinada. Promotore del progetto è l'associazione locale Sonda in collaborazione con la Comunità degli Italiani, alla quale sono iscritti numerosi produttori del territorio. Un prezioso supporto materiale è stato assicurato dagli enti turistici nazionale e regionale. Istria Origin sarà dunque il brand comune nel marketing e piazzamento dei vini locali sul mercato. Quest'anno i vini di Visinada sono stati i più premiati a Vinistra 2024, la massima rassegna enologica in Croazia dove hanno ottenuto una medaglia di platino e 17 d'oro, soprattutto nelle categorie del terrano nonché delle malvasie fresca e stagionata.

Valmer Cusma

Foto: Radio Capodistria
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