Si potrebbe parlare di momento storico il varo del bacino galleggiante che le maestranze del cantiere navale Scoglio Olivi di Pola hanno costruito per conto della compagnia Israel Shipyards. Infatti è il primo varo da 7 anni a questa parte, ossia dalla crisi e conseguente liquidazione avvenuta nel 2018 del Gruppo Uljanik, di cui il cantiere Scoglio Olivi di Pola faceva parte. Ebbene le maestranze dell'impresa Uljanik Brodogradnja 1856, erede del vecchio cantiere, hanno costruito un bacino di carenaggio galleggiante per la riparazione e costruzione di natanti in mare, della lunghezza di 100 metri. Il suo valore supera i 7 milioni di euro.
Come sottolineato alla cerimonia del varo dal direttore del cantiere polese Samir Hadžić, il bacino era stato commissionato nel 2021 e le maestranze si sono messe subito al lavoro grazie alle garanzie bancarie del governo per il credito pari al 20% del valore del bacino stesso. "Non sono mancate le difficoltà, tra cui la pandemia, che hanno causato un ritardo nei tempi di consegna" così Samir Hadžić "però alla fine assistiamo a un nuovo varo dopo l'ultimo avvenuto nel 2017 e in molti non credevano che ce l'avremmo fatta. Ora sul bacino verranno eseguiti i lavori di rifinitura in mare" ha concluso il direttore "dopodichè sarà pronto per venir rimorchiato fino in Israele". A nome del Governo croato quale azionista di maggioranza di Scoglio Olivi è intervenuto Antonio Bebek. "Sono felicissimo di questo bel risultato ottenuto dai cantierini polesi" ha detto "e fiducioso che questo è solo l'inizio di belle pagine di storia per lo stabilimento polese".
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