"Da nove mesi i cittadini dell'area attendono una reazione del competente ministero guidato da Oleg Butković e che l'imbarcazione, grande quanto un campo di calcio, venga rimossa", ha detto l'esponente istriano che si è guadagnato un'ammonizione constatando che "se l'avaria si fosse verificata dinanzi a Villa Costabella, residenza estiva dell'élite politica, il problema si sarebbe risolto in pochi giorni". In concomitanza all'interpellanza di Paus anche il sindaco di Arsia, Leo Knapić ha lanciato un appello alle istituzioni statali. Usando le reti sociali egli ha affermato che, esposta al moto ondoso e a bora e scirocco particolarmente forti nella zona, la nave potrebbe spezzarsi o rovesciarsi causando gravi danni all'ambiente. "Invito il Ministero del mare, trasporti ed infrastrutture e la Capitaneria di Porto di Pola a risolvere il problema e ad adottare normative adeguate sulle procedure d'urgenza in casi di incidenti e avarie in mare" ha detto il sindaco di Arsia.
Ricordiamo che la Deala, nave per il trasporto bestiame battente bandiera tanzaniana, al momento dell'incidente avvenuto per cause ancora sconosciute aveva a bordo 15 marittimi egiziani che rimasti illesi erano tornati a casa. Successivamente l'armatore africano aveva fatto sapere di rinunciare all'unità per le alte spese di disincagliamento delegando la soluzione del problema alle case assicuratrici. Da quanto noto le autorità croate avrebbero nel frattempo bandito la gara d'appalto per la rimozione ma, a detta dei locali, sarebbero in grande ritardo con il ruolino di marcia inizialmente promesso. Il ministro Butković, infatti, aveva garantito che la questione si sarebbe risolta in un mese o poco più ed ora, a nove mesi di distanza, ha ripetuto la stessa promessa aggiungendo che "nulla di grave può accadere poiché, asportate sostanze inquinanti, il relitto è circondato da barriere che annullano rischi all'ambiente". Assicurazioni che in Istria vengono recepite come una presa in giro.

Foto: Radio Capodistria
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