Anche quest'anno il Vescovo ha registrato un messaggio con il quale formula gli auguri di buon Natale ai nostri ascoltatori. Ne riproponiamo il testo

"Ogni anno a Natale sto di fronte al mistero della mia nascita, e l'ottavo giorno dopo il Natale in cui al neonato è stato dato il nome sto di fronte al mistero del mio nome e con esso collegata la missione. Non mi ricordo della mia nascita, ma so benissimo che poco dopo la nascita mi è stato dato il mio nome e mi è stata messa nel mio cuore la mia generosa missione. Anche il mio prossimo, egualmente, non si ricorda della sua nascita ma anche lui sa benissimo che poco dopo la sua nascita, anche a lui è stato dato il suo nome e gli è stata messa nel cuore la sua generosa missione. Da dove, allora, adesso il pregiudizio di non potersi guardare negli occhi e di darsi la mano? Lo scrittore Ivan Cankar ha descritto questa missione generosa con le seguenti parole: "Colui che fissa sé stesso sa bene che in quelle silenziose profondità tutti gli uomini sono fratelli come da nessun'altra parte, nemmeno in chiesa. Lui sa bene che come costruiti dalle ceneri crollerebbero tutti i muri tra loro se soltanto per un momento si guardassero al fondo. Davanti alla casa c'è il mercato, là sono i mercanti, i mediatori, gli zingari, i borsaioli; da tutte le parti e in tutte le parti spruzza la cupidigia, scroscia l'invidia, sputa l'odio. Quando invece il mercato si chiude e i mercanti, i mediatori, gli zingari, i borsaioli si rinchiudono ognuno nella propria capanna, in quella veritiera che sta cento cataste sotto il suolo mercantile , allora non ci sono più. C'è un uomo solo e quest'uomo è alto nei suoi pensieri, generoso, senza malizia e ipocrisia nei suoi sentimenti, puro, altruistico, affezionati, senza limiti nella sua universale, ogni creatura divina strettamente abbracciante carità". Tutto ciò lo sa bene il pellegrino , perciò lui non ha paura di confessarsi pubblicamente nel suo nome e nel nome del suo prossimo. Aiutiamo allora l'un l'altro, carissimi pellegrini, anche nell' anno che arriva, a far sorgere questo tesoro interiore della nostra anima. Auguri a tutti!".

 Mons. Jurij Bizjak
Mons. Jurij Bizjak