Ci sono Marianna Jelicich Buić e Vladimir Torbica tra i benemeriti di quest’anno e sono stati proprio loro due a ringraziare il Consiglio e l’amministrazione cittadina a nome degli altri premiati. Tra questi la connazionale Mariuccia Štoković impegnata nell’attività sociale e umanitaria e da 50 anni membro attivo della Comunità degli Italiani di Buie; l’agente di polizia Mauricio Prelac che il 9 dicembre scorso si è contraddistinto nell’operazione di salvataggio - purtroppo non riuscita- della piccola profuga turca sul fiume Dragogna; e poi, post mortem, Stojanka Puzigaća che si è impegnata in varie attività e soprattutto nella vita sportiva della cittadina. Premiato pure il ristorante momianese “Stari Podrum”.
Alla Jelicich Buić, professoressa d’italiano, qualche mandato fa vicesindaca di Buie e da anni impegnata nel mondo culturale della CNI è stata riconosciuta la passione per il dialetto istroveneto - diventato patrimonio immateriale - e quella nell’organizzazione del Festival dell’istroveneto. Impegno che ha condiviso in parte con l’assessore regionale alla cultura, Vladimir Torbica che è stato premiato pure per l’apporto dato nella realizzazione di vari progetti, ultimo la Casa dei castelli di Momiano che - assieme alla restaurata e ampliata Scuola media superiore italiana- è uno dei maggiori progetti realizzati a Buie nel corso dell’anno. E anche negli interventi ufficiali, quello del sindaco Fabrizio Vižintin e del presidente del Consiglio cittadino Franko Gergorić, si è puntato molto sulla cultura e sulla tutela del patrimonio, fondamentali per la valorizzazione di un territorio che -lontano dalle vicine aree destinate al turismo di massa- punta a uno sviluppo equilibrato e a misura d’uomo. Visione salutata dai numerosi ospiti presenti in sala tra i quali i vertici regionali, i sindaci e deputati dell’area, i rappresentanti del capo dello stato e del governo nonché esponenti della vita socio-politica della cittadina che come è stato detto attende con impazienza l’entrata della Croazia nell’area Schengen e l’abbattimento dei confini con Slovenia e Italia. (lpa)