1500 anni dalla fondazione della cattedra iustinopolitana, con la consacrazione di San Nazario come vescovo di Capodistria, e 1500 anni del percorso storico e civile del capoluogo costiero: un doppio anniversario che si salda in un denso programma celebrativo, a cui collaborano per l'intero 2024 le principali istituzioni cittadine. Iniziative ed eventi che culmineranno con la ormai imminente celebrazione della festa del patrono.
Per la prima volta dal 1954, nella ricorrenza di San Nazario, il 16 giugno accanto alla messa solenne in duomo, si farà la processione lunga, che partirà da piazza Gortan e sarà aperta dalla benedizione della città come usava un tempo, ha annunciato il parroco Primož Krečič. In attesa di quella data, sono numerosi gli appuntamenti predisposti dalla diocesi e dalla parrocchia dell'Assunta: il primo, venerdì 7 giugno, sarà l'inaugurazione di una mostra di ritratti dei vescovi capodistriani nella Rotonda del Carmine o Battistero di San Giovanni Battista, adiacente alla cattedrale. La collezione, che risale in gran parte alla fine del Settecento ed è custodita nel Vescovado, non era mai stata esposta al pubblico prima d'ora. Il giorno dopo, invece, durante la funzione, verranno presentati i nuovi paramenti liturgici, impreziositi da pizzi di Idria. E il 15 giugno, sempre la cattedrale ospiterà un concerto dell'Orchestra da camera del Litorale con l'organista Wladimir Matešić.
Ma l'evento che durante l'incontro stampa si è voluto mettere particolarmente in rilievo è la presentazione, il 14 giugno, della restaurata Rotonda dell'Assunta o del beato Elio, nell'antico rione di Porta isolana: un progetto collegato a Capodistria 1500 per il quale sono arrivati finanziamenti anche dal Ministero della cultura e dal Comune. Ascrivibile all'undicesimo secolo, è una delle costruzioni più antiche di Capodistria, utilizzata per secoli come battistero. La sua restituzione alla comunità è molto importante, afferma don Krečič. Che spiega: "Qui ci sono le radici del nostro cristianesimo, della nostra città, ma ci sono anche le radici del nostro umanesimo, perché essere cristiani significa essere uomini. Con il battesimo si erge un muro davanti al male, si apre a Dio ma si apre anche agli altri, nostri fratelli".
Oltre a una pregevole lapide del sesto secolo scoperta nel 2019 in duomo, la chiesetta accoglierà i ritratti di dodici santi e beati capodistriani (o legati a Capodistria) la cui realizzazione è stata affidata all'iconografo monfalconese Paolo Orlando. "Un'esperienza - dice - molto bella. Già conoscevo i santi venerati qui a Capodistria, ma l'aver riscoperto questi uomini che hanno reso possibile la fraternità allora è una speranza anche per noi oggi".