Salesiano, nato a Beltinci nel 1962, monsignor Peter Štrumpf è stato prima vescovo ausiliare di Maribor per poi venir nominato vescovo della diocesi di Murska Sobota a fine 2009, con l'insediamento nel gennaio del 2010. E' stato nominato vescovo di Capodistria da Papa Francesco. "La mia nomina a vescovo di Capodistria è stata una sorpresa. Non me lo aspettavo e quindi non mi ero preparato per questo nuovo incarico. Ringrazio il Pontefice per la fiducia. Arrivo nella diocesi di Capodistria con profondo rispetto per tutti coloro che vivono nel suo territorio. In ogni persona vedo il riflesso del volto di Cristo, che mi invita alla pazienza, alla prudenza, alla sincerità e all'onestà." Štumpf come già fatto a Murska Sobota ha detto che vuole lavorare molto sul dialogo tra diverse nazionalità e comunità religiose, dialogare con tutti i fedeli e i membri delle altre Chiese cristiane e comunità, come anche quella islamica e delle persone di altre convinzioni. Ha detto di aver già avviato i primi contatti con i vesvoci di Trieste e Gorizia, a breve con quelli di Pola e Fiume che conosce molto bene.
Non ha mancato di rivolgere un pensiero ai fedeli in lingua italiana, anche se in lingua slovena. Ci ha detto di parlare l'italiano, ha studiato anche a Torino, ma preferisce, per il momento, esprimersi in sloveno. "I miei rapporti con i fedeli in lingua italiana saranno molto aperti, il mio dovere di vescovo è dare loro la possibilità di ascoltare la parola di Dio nella propria lingua."
Štump ha ringraziato il suo predecessore Bizjak. "Gli sono molto grato per la sua forte fede e saggezza nel guidare la diocesi di Capodistria. Durante il suo mandato, anche la diocesi di Capodistria ha dovuto affrontare molte sfide che hanno richiesto una visione profetica del futuro. Il vescovo Jurij è stato prudente e deciso. Ha sempre messo al primo posto le persone e il loro bene spirituale. Ha svolto un grande lavoro."
Monsignor Jurij Bizjak resterà nella diocesi. Anche lui ha espresso grande gioia per l'arrivo di fratello Peter a Capodistria e parlando delle sfide che lo attendono ha così risposto: "Certo che la diocesi potrebbe essere molto più vivace, molto più interessata per molte cose, ma comunque non posso dire che sia una diocesi non vivace, non attiva. Così sente, come ho detto prima, i problemi e le questioni della nostra epoca, del mondo come tutte le diocesi, anche la nostra. Alcune cose abbiamo fatto. Sono molto grato e molto contento. Molto grato a tutti, soprattutto ai membri della curia e ai parroci, senza i quali il vescovo non può fare proprio niente. Sono anche grato alla comunità italiana, ho avuto sempre rapporto molto buoni e li rispetto veramente molto."
A margine dell'incontro con la stampa ai due prelati è stata posta la domanda sulle sorti di padre Rupnik, l'ex gesuita sloveno accusato di aver abusato di diverse donne, e incardinato nella Diocesi di Capodistria a fine agosto 2023. Il procedimento a suo carico è ancora in corso. Non lo conosco personalmente, ha detto Štumpf, aspetto il giudizio della Santa Sede in merito prima di parlare. Rupnik, secondo Bizjak in questo momento sarebbe in Brasile come missionario. (ld)