Le luci di Fantazima si accenderanno sabato 26 novembre con un concerto di Cristina D'Avena in piazza per i più piccoli, ma anche per i loro genitori che ricorderanno la loro infanzia, e accompagneranno la cittadinanza e i visitatori fino a fine anno con un programma ricco di eventi in grado di abbracciare tutte le generazioni e, allo stesso tempo, con l'obiettivo di attirare turisti da ogni parte della Slovenia, ma anche da Italia e Croazia.
Per il tradizionale festival pre-natalizio capodistriano le autorità comunali, che con questo evento intendono rilanciare il turismo anche in un periodo in cui la città è meno vivace, hanno deciso di fare le cose in grande per quello che, a tutti gli effetti, sarà il primo evento senza restrizioni dopo la pandemia. Ne parla così Ylenia Loredan, del Centro turistico cittadino: "Dopo tanti anni siamo molto contenti di annunciare un programma che si terrò soprattutto all'aperto, e quindi sarà un'occasione per incontrare amici, parenti e conoscenti in un'atmosfera conviviale. Come abbiamo spiegata, il programma è dedicato a un vasto pubblico, da i più piccoli ai più grandi, e quindi ci aspettiamo di avere una grande presenza per tutta la durata degli eventi".
Oltre all'evento centrale dell'accensione delle luci su piazza Tito, nella stessa giornata sarà inaugurata la pista di pattinaggio in Taverna e, sempre sabato 26, prenderà il via l'edizione invernale del festival Altroke Istria Gourmet, un appuntamento per tutti i visitatori che potranno rinfrescarsi con piatti e bevande tradizionali istriani. Ancora tante le sorprese, dalla pista di pattinaggio a una carrozza illuminata sulla piazza principale fino alla fiera di San Nicolò in occasione di Miklavž. ma il via ufficiale sarà dato da Cristina d'Avena, che si esibirà nel suo repertorio e la cui scelta Loredan spiega così: "Abbiamo cercato un interprete, un cantante che arricchisse il nostro programma e l'inizio della Fantazima. e abbiamo cercato qualcuno che fosse legato al nostro territorio. Sicuramente Cristina D'Avena lo è, perché siamo cresciuti un po' tutti con i cartoni animati".
Valerio Fabbri