
L' Uskok, l'Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata ha reso noti i particolari della vasta inchiesta in relazione a reati di abuso di poteri d' ufficio, riciclaggio di denaro e malversazioni immobiliari commessi a Buie tra il 2014 e il 2025. Sono sei le persone indagate tra cui il noto musicista croato Mile Kekin di Zagabria rilasciato dopo l'interrogatorio mentre le altre 5 hanno residenza del buiese. Nel mirino degli investigatori anche tre società, con sede a Buie e Momiano. L'Uskok non rivela l’identità degli indagati ma solo l'anno di nascita, comunque i loro nomi vengono ampiamente riportati dalla stampa croata. La figura centrale dell'inchiesta risulta essere la 42.enne Jelena Perossa ex responsabile del Dipartimento per la pianificazione territoriale e la gestione del patrimonio comunale di Buie finita agli arresti assieme al marito Denis. Secondo gli inquirenti, sfruttando la sua posizione avrebbe pilotato la vendita di beni immobili appartenenti alla città facendo in modo di abbassare le stime del loro valore, favorendo in questo modo sé stessa e persone terze a lei vicine nel loro acquisto. Diversi di questi immobili sottostimati venivano acquistati dalla società del marito Denis che poi li vendeva a prezzi notevolmente superiori, realizzando guadagni da favola. In almeno un caso gli indagati sarebbero opportunamente intervenuti sui piani regolatori trasformando un terreno da agricolo in lotto edificabile, aumentandone così notevolmente il valore. A conti fatti, così ancora l'USKOK, alle casse municipali di Buie la vicenda avrebbe arrecato il danno di 459.000 euro mentre gli indagati avrebbero messo in tasca almeno 436.000 euro. Dal canto suo il sindaco di Buie Fabrizio Vizintin più volte chiamato in causa nella vicenda, tiene a sottolineare di non essere indagato. “Cinque mesi fa” ha dichiarato alla stampa “non appena era uscito sui giornali il primo articolo sulle presunte malversazioni immobiliari, avevo sollecitato l' intervento dell'Uskok affinché' si facesse chiarezza”.
Valmer Cusma