Dalibor Paus non ha rassegnato le dimissioni come promesso nella lunga notte elettorale, quando i mandati ottenuti, da iniziali due sono diventi quattro, poi tre e quindi definitivamente due. I dietini - come noto - ambivano a tre seggi al Sabor, ma uno sarebbe andato comunque all esponente dell’Alleanza litoraneo montana al secondo posto sulla lista elettorale, espressione di una ormai tradizionale collaborazione con i regionalisti fiumani. Alla fine la DDI porta in Parlamento due deputati: il suo leader Dalibor Paus e il sindaco di Parenzo Loris Peršurić che è stato premiato dal voto preferenziale. Se si tiene conto che il partito è risultato la formazione più votata in solo tre località della penisola ovvero Parenzo, Cittanova e Pisino, e che a Dignano è stato superato addirittura dall’HDZ, sorprende la blanda reazione della presidenza DDI che ha espresso piena fiducia a Paus dopo che egli ha messo a disposizione il suo mandato. "Sull’esito del voto ha influito la riscrittura dell’ottava circoscrizione elettorale dalla quale è stata tolta Mattuglie che vota Dieta e aggiunte località quali Buccari e Novi Vinodolski, bacino dell’HDZ”, è la valutazione della presidenza che ricorda inoltre il calo dovuto al voto etnico con parte della minoranza italiana e bosgnacca ad esprimersi per i loro rappresentanti al Sabor. I vertici della Dieta democratica istriana, inoltre, hanno dato luce verde alla lista per le elezioni europee che sarà guidata dall’eurodeputato dietino uscente, Valter Flego; lista che è stata formata assieme ad una serie di altri partiti minori che condividono la visione liberale, aperta, moderna e regionalista della Croazia e dell’Europa. (lpa)
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