L'ispezione dell'Amministrazione per la sicurezza alimentare, veterinaria e fitosanitaria si è svolta il 9 giugno scorso, dopo che sono emerse gravi irregolarità nei confronti dei lavoratori dell’esercizio, specie quelli stranieri. Gli ispettori hanno riscontrato carenze igieniche e tecniche, gli spogliatoi non sono idonei, non c’è manutenzione adeguata degli impianti ed è scarsa anche l’igiene dei locali. Inadeguate anche le procedure di gestione di organismi nocivi e irregolarità nella tenuta dei registri. Lo stabilimento Marinblu a Cosina, secondo il proprio sito web “fornisce di un'ampia offerta di pesce vivo, fresco, scongelato, congelato e confezionato, molluschi, crostacei, calamari, polpi, seppie, alghe e altri prodotti ittici di mare e d'acqua dolce". Ad alcune irregolarità è stato rimediato già durante l'ispezione, pulendo i locali e le attrezzature, per le altre si attende la decisione normativa dell'Amministrazione per la sicurezza alimentare, veterinaria e fitosanitaria. Rimangono, però, in corso le procedure dell'ispettorato del lavoro, si attende il riscontro delle autorità competenti nel paese d’origine dei dipendenti. L’altra azienda di proprietà dei coniugi Šuštar, la Selea, negli ultimi tre anni è stata oggetto di ammonimento a persona giuridica e al responsabile per il mancato pagamento del bonus per le ferie entro i termini di legge. L'Ispettorato ha inoltre emesso una decisione amministrativa nei confronti dell'azienda in merito ai registri relativi all'orario di lavoro, alle pause e ai riposi e riguardo alle misure per proteggere i lavoratori da molestie sessuali e di altro tipo sul luogo di lavoro e la mancata retribuzione dell’anzianità.
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