Organizzato dalle accademie di polizia dei Ministeri degli interni di Croazia e Germania, ha preso il via ieri a Valbandon, nei pressi di Pola l’addestramento per il rafforzamento della sicurezza lungo le frontiere esterne dell’Unione europea con particolare riguardo al rispetto dei diritti umani.
All’esercitazione - che si sta svolgendo con il supporto del dipartimento confini della Questura della Regione istriana- prendono parte una ventina di poliziotti croati, ma anche bosniaco- erzegovesi, montenegrini, macedoni, kosovari e turchi. Il progetto tende includere le forze dell’ordine dei Balcani occidentali e indirizzarli a un impegno comune nella lotta all’immigrazione clandestina.
“L’obiettivo è la tutela delle frontiere, ma anche la protezione delle persone vulnerabili e il rispetto dei diritti umani” hanno spiegato in apertura gli esperti delle accademie di polizia croati e tedeschi che portano avanti l’iniziativa, seconda delle tre programmate, in ambito delle attività della Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.
La Croazia si sta impegnando al massimo -dunque- per vedersi confermare l’adesione nell’area Schengen, conferma che potrebbe arrivare nelle prossime settimane e che porterebbe all’abbattimento dei confini interni con l’UE il primo gennaio prossimo, quando Zagabria entrerà pure nell’eurozona. Come affermato dal ministro degli interni croato Božinović non sussistono intoppi poiché il paese - ha detto- si sta preparando da anni e assolve a tutti i criteri.
(lpa)