Il convento dei Serviti ha lo status di monumento culturale di importanza nazionale e come uno dei più grandi complessi edilizi nel cuore di Capodistria rappresenta un esempio architettonico unico nel suo genere e della sua epoca in tutta la costa adriatica orientale, ha rilevato la rettrice dell'Università del Litorale Klavdija Kutnar che con soddisfazione ha annunciato l'avvio del complesso restauro del convento, da decenni in stato di abbandono. Dal 1949 al 1996 il complesso ha ospitato il reparto di ostetricia per un'ampia regione dal 1810 alla fine della seconda guerra mondiale l'ospedale cittadino.
20 milioni di euro il valore complessivo del progetto che verrà sostenuto anche dall' iniziativa Nuovo Bauhaus europeo, per progetti ambientali, economici e culturali che mirano a combinare design, sostenibilità, accessibilità, supportando le varie fasi di progettazione con finanziamenti comunitari, impiegati a livello locale e nazionale. Un progetto di sanamento della struttura, vero e proprio gioiello architettonico, molto ambizioso che dovrebbe durare 5 anni. I lavori partiranno dal tetto in questa prima fase, posi si passerà al consolidamento architettonico della struttura e così via.
La "bella addromentata" così definito l'ex convento, e ex ospedale, che come detto, diede i natali a diverse generazioni di bambini, diventerà polo universitario ma non solo, un bell'esempio di simbiosi tra università e Capodistria città. Mitja Tretjak, capo ufficio comunicazioni dell'ateneo rileva che "Qui troverà la propria casa la biblioteca dell'università con varie sale lettura, laboratori legati all'informatica, allo sviluppo sostenibile, progetti che già facciamo all'università. Probabilmente qui troverà sede anche rettorato dell'università e in più ci saranno varie aule studio e poi si vedrà dipende anche dallo sviluppo delle nostre attività nei prossimi anni. Però questo è il nostro desiderio, le attività saranno aperte anche ad un pubblico non solo studentesco, di ricercatore, di professori ma anche per un pubblico più vasto dei cittadini di Capodistria." (ld)