“Non il 26 di agosto, sembra essere il 26 settembre” constata uno dei rivenditori di souvenir sulla riva umaghese e allargando le braccia indica il poco affollato lungomare. A dire il vero un po’ di movimento ancora c’è anche se molto lontano da quelli degli scorsi fine-estate. “Bisogna accontentarci, la stagione è stata corta, questo maledetto virus ha colpito tutti e con il calo del turismo c’è stato poco guadagno, ma ci rifaremo l’anno prossimo” aggiunge con una punta di ottimismo un altro venditore.
A livello nazionale il settore turistico tra luglio e la metà di agosto avrebbe registrato il 60 per cento di quanto realizzato nello stesso periodo dell’anno scorso. Un quarto dei quasi 13 milioni di pernottamenti è stato realizzato dalla Regione istriana. Tenendo conto delle circostanze un buon risultato. Molto si puntava sul dopo ferragosto, ma l’aumento del numero dei contagi specie in Dalmazia e l’introduzione di restrizioni per il rientro in Italia, Austria e Slovenia hanno rovinato i piani.
Non però quelli della bolognese Gigliola. “Finora ho fatto il test ben quattro volte e vuol dire che lo farò pure una quinta” ci racconta aggiungendo “ certamente non mi farò rovinare la vacanza dai provvedimenti del mio governo e poi mi sembra che qua a Umago e in Istria in generale, io sia molto più sicura che in Italia; tutto è stato concordato, il tampone lo faccio prima del rientro e me lo paga il mio albergatore”. Concorde che l’Istria sia una zona sicura pure Luciano, veneto con appartamento a Salvore. “Roma avrebbe dovuto adottare un approccio differenziato e introdurre limitazioni per le Contee realmente rosse e a rischio, ma ciò che ancor più mi stupisce è il silenzio dei governatori delle regioni italiane vicine come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia che conoscono bene la situazione croata. Avrebbero da imparare dalla Germania che ha escluso l’Istria dalla lista rossa” ci dice tutto d’un fiato Luciano che rimarrà a Salvore, sicuramente fino alla metà di settembre.
I tedeschi dunque grazie alle disposizioni di Berlino continuano a godersi mare, sole e spiagge istriane abbandonate lo scorso fine settimana da un grande numero di sloveni che sono ai primi posti nella classifica degli ospiti stranieri in regione. I quattordici giorni di quarantena per chi rientra dalla Croazia introdotti da Lubiana dallo scorso lunedì hanno riportato in patria quasi tutti. La situazione è chiara facendo un giretto per San Pellegrino, alle porte di Umago. La località composta da bungalow e villini di esclusiva proprietà slovena è quasi vuota. Gran parte delle abitazioni con porte e finestre sprangate. In giro solo qualche persona anziana come la signora Neža che ci dice: “I miei figli - come del resto gran parte dei più giovani- sono rientrati in Slovenia perché non possono permettersi di stare due settimane in isolamento inoltre bisogna preparare i piccoli per la scuola. Io non ho impegni e obblighi perché sono in pensione perciò ho deciso di rimanere ancora qualche giorno o almeno finché il tempo è bello. Poi quando torno a Domžale starò a casa per quattordici giorni. Se queste sono le disposizioni le rispetterò ma mi creda è una “punizione” che accetto volentieri per ripagare la pace e tranquillità di queste giornate qui al mare, inimmaginabili nello stesso periodo dell’anno scorso”.
Lionella Pausin Acquavita