Si sta rivelando come una delle più belle e importanti iniziative che vede partecipi i bambini dai tre anni agli studenti di 18 e che nelle giornate del Festival presentano a tutti i risultati dei lavori e delle ricerche eseguite nell’ambito dell’insegnamento della storia del territorio. Una materia introdotta e finanziata dalla Regione istriana nel 2014 e che ormai, anche con il supporto delle municipalità, include tutte le istituzioni educative e scolastiche della penisola. E così mercoledì la Scuola turistico-alberghiera “Anton Štifanić” di Parenzo ha ospitato la rassegna dedicata alle 23 medie superiori regionali, tra le quali figurano pure quelle italiana di Pola, Rovigno e Buie, e che tramite un centinaio di rappresentanti hanno esposto sugli stand appositamente allestiti le loro più svariate ricerche inerenti alla tradizione peschereccia, alle piante autoctone e fino all’alimentazione e alla moda dall’ antica Roma alla Bella Époque. Ieri invece, Pisino e altre località dell’area “occupate" da un migliaio di bambini e 200 educatrici di ben 22 asili che attraverso il gioco- sviluppato in una ventina di laboratori- hanno esplorato la foiba, il castello, le mura di Montona, il monastero di San Pietro in Selve scoprendo miti e leggende, erbe aromatiche, frutti e cibi, canti, balli e giochi dell’Istria centrale. 44 invece le scuole elementari che hanno presentato i loro progetti nell’incontro organizzato oggi ad Arsia che hanno avuto la possibilità di visitare e conoscere la cittadina mineraria e quindi pure il Centro d’interpretazione dei Sentieri valacchi a Sušnjevica o Val d’Arsa, ai piedi del Monte Maggiore. Apprezzati i lavori degli istituti italiani tra i quali si è contraddistinta la SEI di Buie con un video reportage che ci ha riportati nella Momiano di secoli fa.
Come rilevato dalle autorità regionali questa sesta edizione del Festival si è voluta racchiudere tutta in una settimana per dare continuità all’iniziativa che in un mondo sempre più globalizzato tende alla conoscenza e alla valorizzazione dell’autenticità e specificità locale. “Solo conoscendo le proprie radici, che vanno apprese dall’infanzia, riusciremo a capire e rispettare quelle degli altri” si è sentito dire in queste giornate che sono state occasione - attraverso temi e argomenti diversi- di esplorare, ricercare, parlare, conoscere, promuovere e amare l’Istria, terra multietnica e plurilingue. Come annunciato in questi giorni, pronta pure la monografia che, curata da un gruppo di esperti, è dedicata ai mentori della materia e che darà nuovi spunti e slancio alla ricerca del territorio.
Lionella Pausin Acquavita