Non sono più solo voci o supposizioni quelle sul ritorno degli aerei da combattimento nel settore militare dell'aeroporto istriano di Altura nel sud della penisola. Lo ha confermato il Ministero della Difesa rispondendo alle insistenti domande della stampa, precisando che è in piano la formazione di un centro per l' addestramento dei piloti militari. "Un progetto", si spiega, "di interesse primario per la Croazia, grazie al quale sarà garantita la continuità del loro addestramento nella fase di passaggio dai velivoli scolastici del tipo Pilatus PC-9 e di caratteristiche simili a quelli veri e propri da combattimento di ultima generazione come i Rafale, F 16 e Eurofighter. Tale centro", si aggiunge, "rappresenta un preciso impegno assunto dalla Croazia con la firma del contratto relativo all' acquisto degli aerei francesi Rafale, negli articoli sull' addestramento dei piloti militari croati". Il centro stesso verrebbe istitutito dai ministeri della difesa dei due paesi. Sul ritorno dei militari alla base di Pola dalla quale se ne andarono nel 2012 non sanno niente il governatore istriano, Boris Miletić, e Marko Ravnić, sindaco del Comune di Lisignano sul cui territorio si trova l'aeroporto. Dal canto suo il sindaco di Pola, Filip Zoričić, ha dichiarato al portale Istra 24 di aver sentito qualche voce in merito tempo fa, parlando con l'ambasciatore francese a Zagabria. Comunque lo stesso Zoričić si dice molto contrario al centro in quanto il rumore degli aerei militari su Pola è in collisione con la sua immagine di località turistica. Secondo qualche opinione, il centro stesso potrebbe essere il cavallo di Troia di una base della NATO in territorio istriano in relazione alla guerra in Ucraina.
Valmer Cusma