La proroga dei controlli ai confini sarà dunque il tema centrale di questo nuovo vertice trilaterale, il quarto in 8 mesi. Dopo Trieste, Pinguente e Brdo i ministri Boštjan Poklukar, Matteo Piantedosi e Davor Božinović tornano ad incontrarsi in Italia a Gorizia con il motto "continuiamo a lavorare comunemente della ricerca di soluzioni che acconsentano un ritorno alla libera e sicura circolazione". Ricordiamo che il prolungamento delle misure fino almeno a dicembre, è stato annunciato a fine maggio prima da Roma e subito dopo da Lubiana. Un effetto domino quasi automatico con i responsabili a ripetere all' infinito che non ci saranno ripercussioni negative sulla libera circolazione dei frontalieri. Promesse avventate se si tiene conto delle attuali difficoltà che sicuramente aumenteranno nella stagione estiva. Specie in Istria, dove oltre che ai tre, quattro internazionali, non ci sono valichi e passaggi alternativi come quelli istituiti nel periodo jugoslavo tra il capodistriano e Trieste. I ministri assicurano che le misure sono necessarie per garantire sicurezza e impedire infiltrazioni terroristiche, anche se nessuno di loro ha mai fornito dati precisi sugli eventuali passaggi di persone estremiste e sovversive. Poklukar a fine maggio ha ricordato che dall' introduzione del nuovo regime, il 21 ottobre 2023, la polizia slovena ha trattato 26 mila 383 ingressi non autorizzati ed ha respinto mille 537 persone che non disponevano delle condizioni necessarie per accedere nel paese con all' incirca mille 300 casi registrati nel sistema informativo Schengen.
(lpa)