Dura da oltre vent'anni l'impegno dell'Associazione Musei marittimi del Mediterraneo (AMMM), che opera per promuovere, diffondere e salvaguardare la cultura e il patrimonio marittimo del bacino del Mare nostrum, collegando musei, amministrazioni locali e realtà culturali che agiscono nel campo del patrimonio marittimo nei diversi paesi del Mediterraneo: Algeria, Croazia (dove l'associazione si è costituita nel 1998, a Ragusa), Francia, Gibilterra, Grecia, Italia, Malta, Montenegro, Portogallo, Principato di Monaco, Slovenia, Spagna e Turchia.
La sua missione principale, oltre a fare rete e favorire la cooperazione fra musei, è la conservazione, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio marittimo del Mediterraneo e di un rapporto sostenibile con il mare e le culture mediterranee. Temi che tornano al centro del 27° Forum dell'associazione, ospitato - oggi e domani - dal Museo del mare di Pirano ( che ne è tra i suoi fondatori). Nella due giorni di lavori, che si dipaneranno al Teatro Tartini con la partecipazione di una cinquantina di direttori e curatori museali e di altri ospiti, l'attenzione sarà in particolare sull'apertura, l'accessibilità e la multiculturalità del Mediterraneo quale mare che unisce.
I musei marittimi - fanno osservare gli organizzatori - "raccontano la complessa e affascinante storia e realtà di un mare comune ma ricco, oltre che di aspetti praticamente identici e condivisi, di importanti diversità", da intendere come valore aggiunto. Proprio per questo il Forum di Pirano "vuole dedicare ampio spazio alle buone pratiche che vedono i musei del mare in prima linea nell'impegno per l'accessibilità, l'inclusione, la valorizzazione della multiculturalità, delle lingue e dei patrimoni immateriali che accomunano le civiltà del Mediterraneo", la solidarietà e l'integrazione, lo sviluppo di un turismo culturale sostenibile.