Foto: Radio Capodistria
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Una dozzina i pannelli esplicativi che compongono la mostra che ripercorre un ventennio di storia di questi territori frontalieri, dall'incendio del Narodni dom di Trieste nel luglio del 1920 al secondo processo di Trieste del dicembre 1941. La mostra si chiude con una visione, un appello alla pace, alla convivenza dei popoli in particolare quelli confinanti. Una rassegna senza tempo ha detto Jadranka Šturm presidente della sezione dell'Istria slovena dell'Associazione Tigr del Litorale che ha lo scopo di preservare le tradizioni patriottiche dell'antifascismo organizzate in regione, che non si fonda su principi politici.

Foto: Radio Capodistria/Radio Capodistra
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"Si, vogliamo coltivare i valori antifascisti purtroppo vediamo che sono senza tempo, bisogna conoscerli parlare di queste cose antifasciste perché intorno a noi in Europa e anche nel mondo vediamo che si rinforzano queste idee neofascistiche, non so come chiamarle, però siamo preoccupati e con questo mostra vogliamo approfondire la conoscenza, cosa significa fascismo, cosa significa fascismo moderno specialmente per i giovani che non hanno vissuto questi tempi della seconda guerra mondiale e anche dopo la guerra mondiale però viviamo tra le guerre, ogni giorno c'è qualche nuova guerra e per questo mi sembra molto importante lavorare su questi temi."

La mostra itinerante e multilingue, a Capodistria i pannelli sono sloveno e italiano, a Bruxelles erano anche in inglese, è stata allestita nell'atrio de Museo regionale di Capodistria.

Foto: Radio Capodistria/Radio Capodistra
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Il direttore Marko Bonin: "La mostra che è stata presentata oggi al Museo regionale l'abbiamo allestita insieme, quindi abbiamo dato anche degli oggetti che fanno parte della collezione della storia contemporanea che abbiamo nel Museo regionale di Capodistria e sono oggetti che venivano usati in quel tempo, sono bombe per le esplosioni e così via e anche una lettera di un soldato che custodiamo nel museo." (ld)


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