Già da oltre 20 anni l'Autorità portuale di Pola sollecita la ricostruzione della diga foranea realizzata in epoca austroungarica nel 1914 e mai sottoposta ad alcun intervento di consolidamento. La struttura si sta letteralmente sfaldando sotto l'azione del mare e al momento non si è sicuri che possa resistere alla forza di un'onda anomala. Dunque, il discorso riguarda soprattutto il fattore sicurezza all'interno del bacino portuale. Dato che le risorse interne non permettevano un progetto di ricostruzione di tale portata, nel 2014 per la prima volta si era bussato alle porte dei fondi europei ma senza successo. Risposte negative anche negli anni successivi fino a pochi giorni fa quando finalmente è arrivato il disco verde. Lo ha reso noto l'Autorità portuale medesima precisando che il progetto verrà finanziato nell'ambito del programma Connecting Europe Facility, con l'importo di 18,3 milioni di euro a fondo perduto. Il valore del progetto stesso è comunque di 21 milioni e mezzo e la differenza verrà coperta dal Ministero del mare, trasporti e infrastrutture. Per la precisione la diga sarà ricostruita nella sua lunghezza di 1200 metri alla quale verrà aggiunto un tratto nuovo di 145 metri. L'inizio dei lavori della durata di 18 mesi è previsto a metà 2025.
Valmer Cusma