Un nuovo graffito è comparso su un vecchio muro di cemento alla fine punta Pirano. Una parete dipinta di nero e un enorme scritta bianca: New world order. L’imponente frase, tra il duomo ed il faro, accoglie chi arriva dal mare. Per realizzarla ci sono volute due notti e le proteste, che erano partite già nella giornata di sabato, quando l’opera non era ancora completa, non ne ha bloccato l’ultimazione.
Un lavoro fatto bene con un richiamo alla teoria del complotto, secondo cui un presunto gruppo di potere oligarchico e segreto si starebbe adoperando per prendere il controllo di tutti i paesi del mondo. Tesi queste che girano anche in periodo di coronavirus, dove il contagio -seguendo le deliranti farneticazioni che si leggono sui social - non sarebbe altro che lo strumento di un ben orchestrato progetto totalitario che avrebbe come fine ultimo il dominio della Terra.
Probabilmente proprio a questa teoria si sono ispirati i graffitari. Se il loro intento era quello di provocare e di suscitare una reazione hanno certamente raggiunto lo scopo, vista la lavata di scudi che si è registra in queste ore.
Sta di fatto che quel muro - in fondo a quella che per i piranesi è la “riva nova” - è da tempo uno spazio di libera espressione artistica. Anni fa era pieno di scritte e di oscenità di vario genere, poi l’amministrazione comunale ha informalmente lasciato mano libera ad un gruppo di “artisti” locali. In pratica si tratta probabilmente dell'opera dei soliti noti, che nessuno dice di aver visto, ma che comunque nessuno avrebbe fermato. I loro graffiti da tempo non passano inosservati ed hanno riscosso un certo successo, visto che spesso e volentieri sono finiti nelle pagine Facebook e sui profili Instagram. Questa volta, invece, sono riuscita addirittura ad arrivare sulle pagine dei giornali.
Stefano Lusa