Secondo i riuniti, la decisione di abbattere i fusti che per decenni hanno dato ombra alla zona, sarebbe uno i tratta di uno storpio inaccettabile, come spiegato anche Roberto Colussi della Comunità locale: “Inorriditi dal barbaro intervento di abbattimento degli alberi secolari nelle immediate vicinanze del centro storico, protestiamo con decisione! L'intervento, intrapreso senza il minimo scrupolo, di un costruttore locale, in armonia con un permesso vecchio ormai di 10 anni, mette in luce la miseria, l'incompetenza ed il caos con cui viene amministrata la cosa pubblica che è anche conseguenza di investimenti criminali del passato. Invitiamo il comune città di Capodistria e le istituzioni, comprese quelle di vigilanza, che decidono direttamente o indirettamente sull'uso del territorio, a rispettare con coerenza l'eredità naturale e culturale della nostra città. Oltre alle necessità dei nostri cittadini e da fare tutto il possibile per mettere fine a qualsivoglia intervento negativo a Capodistria. L'ambiente in cui viviamo influisce in modo decisivo sulla nostra salute, sulla nostra sicurezza e sul benessere. La città e principalmente il suo centro storico, non può essere in nessun caso considerato un un mero bene di consumo”.
Già prima della contestazione la Grafist ha esposto la propria versione dei fatti affermando di comprendere le motivazioni e le preoccupazioni dei cittadini, ma ribadendo che i progetti sono stati integrati con adeguate disposizioni. Secondo i costruttori, a lavori ultimati l’area avrà un numero più elevato di alberi, almeno il doppio, nonostante non avranno chiome rigogliose come i precedenti.