In Slovenia potrebbero scattare nuove limitazioni per lo spostamento delle persone. Lo ha annunciato in serata il portavoce del governo Jelko Kacin, che non ha escluso che già oggi il governo potrebbe dare un ulteriore giro di vite. Ieri, infatti, sono state prese d'assalto molte località di villeggiatura nelle zone costiere ed anche all’interno del paese.
A protestare sono stati molti sindaci, tra cui anche quello di Pirano Đenio Zadković. Intanto oltre che a Strugnano anche in città cresce il malcontento tra gli abitanti. Sandro Kravanja, che risiede a due passi dal faro, non usa mezze parole per descrivere la situazione: “Complice il bel tempo c’è stata una forte presenza di persone non appartenenti al comune di Pirano. Fondamentalmente sono arrivate dall’interno della Slovenia. Le targhe erano di Maribor, Kranj e naturalmente Lubiana. Passeggiavano in gruppi più consistenti lungo la riva e mettevano a repentaglio la salute di noi piranesi”. Un afflusso quello registrato sabato che ha sorpreso un po’ tutti. La scorsa settimana, infatti, tutti o quuasi erano rimasti a casa e in regione erano giunti quasi esclusivamente i proprietari di seconde case. Per Kravanja “nessuno si aspettava una presenza così massiccia di gente, nemmeno il gerente del negozio di alimentari del centro che è rimasto senza pane e con il latte che scarseggiava”.
Secondo Kravanja però l’afflusso non sarebbe solo legato alle gite della giornata: “Da quello che ho visto sta succedendo qualcosa di strano con le seconde case. Pare che i proprietari le diano in affitto ad altri che così vengono a passare qui in riva al mare il weekend, la settimana o la quarantena”.
Stefano Lusa