"Il premier Janša sta mettendo in pericolo la sentenza arbitrale e negoziando su questioni già risolte sta abusando del suo potere" così il deputato dell' SD Matjaž Nemec in riferimento alle dichiarazioni rilasciate lunedì scorso a Zagabria dai capi di governo di Slovenia e Croazia. "La stampa croata parla dell'istituzione di una zona di pesca comune e della cancellazione di tutte le multe ricevute dai pescatori ma questo rappresenterebbe un punto di non ritorno che disconoscerebbe le decisioni della corte arbitrale che sono vincolanti e che abbiamo confermato con un referendum e con un voto parlamentare" ha aggiunto l' esponente socialdemocratico convinto del pericolo che l' intesa da temporanea si trasformi in prassi e conduca successivamente ad una soluzione parziale della questione confine visto che l' arbitrato può decadere se viene raggiunto un accordo bilaterale. Per Nemec "Zagabria è riuscita a incassare due obiettivi storici come l'ingresso nell'eurozona e l'adesione a Schengen mentre Lubiana ha avuto in cambio i pescatori croati che potranno pescare nelle acque slovene". Critica pure la socialdemocratica piranese Meira Hot che ha parlato di accordi segreti e ha lamentato l'assenza dei pescatori sloveni dalle trattative. Assenza lamentata pure dai diretti interessati che denunciano mancanza di informazioni e allo stesso tempo respingono ogni possibilità che i colleghi croati possano pescare nelle acque slovene. Il ministero degli esteri dal canto suo respinge le critiche ed in un comunicato afferma che tutte le questioni sono state presentate e discusse in sede di commissione parlamentare e così sarà pure in futuro mentre per quanto riguarda i confini la sentenza arbitrale è definitiva e vincolante.
Intanto annunciato per lunedì prossimo a Zaprešić in Croazia il vertice tra i capi diplomazia di Italia, Slovenia e Croazia nell'ambito della cooperazione trilaterale dell'Adriatico settentrionale. A centro di questo terzo incontro l'analisi di quanto finora realizzato e l'individuazione di future progettualità. L'iniziativa avviata nel 2020 a Trieste e convalidata da una Dichiarazione congiunta siglata un anno fa a Brdo presso Kranj ha visto in questo periodo la Slovenia impegnata nel settore del trasporto e collegamenti, la Croazia in quello della tutela del mare mentre l'Italia ha lavorato sull'economia blu.
Lionella Pausin Acquavita