Non solo l'attuale capo dello stato Zoran Milanović ma anche gli ex Kolinda Grabar Kitarović e Sjepen Mesić assieme all'ex presidente sloveno Milan Kučan hanno aderito all' invito del sindaco Damir Kajin. Nel suo intervento quest'ultimo ha puntato tutto sull'affermazione della collaborazione transfrontaliera e sulla crescita della piccola e media industria, settore avviato all'inizio degli anni '70 proprio da alcuni imprenditori sloveni. "Un confine tra i due paesi che si allunga per 35 chilometri e che arrivano ad 80 se teniamo conto della parte che interessa i comuni croati della zona, un'area vasta che ha sempre guardato alla collaborazione nel bene di ambedue le realtà territoriali" ha detto Kajin ricordando che la sua cittadina è una delle poche a non sentire il problema della disoccupazione, ma che anzi deve importare mano d' opera da altre parti dell'ex Jugoslavia, Ukrajina e Uzbekistan. "La Slovenia è il migliore vicino della Croazia" ha affermato il capo dello stato Zoran Milanović e ha aggiunto: " Con Lubiana, a parte piccoli problemi abbiamo relazioni assolutamente normali che si basano sulla stima e l'amicizia e questi valori - per due paesi piccoli e poco influenti come i nostri- devono essere alla base dell'edificazione di un approccio comune da orientare verso l'Unione europea". Unione europea - ha aggiunto Milanović- che si focalizzata sui grandi e dimentica spesso gli interessi dei più piccoli "perciò a volte bisogna dimostrare un po' di egoismo e batterci per ogni euro e per l'affermazione dei nostri diritti". Da ricordare infine che alla cerimonia pinguentina erano presenti oltre che alle autorità regionali, numerosi sindaci istriani, deputati al Sabor e il console onorario croato in Slovenia Božo Dimnik.
Lionella Pausin Acquavita