In una sala gremita della casa cooperativa i cittadini durante l’Assemblea hanno deciso di respingere praticamente all’unanimità il documento non definitivo proposto dal Comune di Capodistria. Come un fulmine a ciel sereno è stata approvato tra gli ultimi punti proposti con 73 voti a favore e 11 contro, dopo oltre due ore di riunione anche l’estrema possibilità di ricorrere al referendum per l’istituzione del proprio Comune seguendo l’esempio di Ancarano nel caso in cui Capodistria non si dimostrasse in grado di accogliere le richieste formulate dalla neoistituita Iniziativa civile "Opn Koper po meri ljudi-Piano regolatore di Capodistria su misura per le persone. I numerosi presenti nella Casa cooperativa hanno pure ipotizzato la possibilità di dare vita ad alleanze con altri paesi del capodistriano insoddisfatti, come Scoffie e Decani. A fare scaturire questa drastica decisone è stato il documento definito come portatore di “terrorismo edile” dai membri dell’iniziativa civile, a turbare i cittadini sono state soprattutto i massicci interventi previsti dal Piano regolatore che prevede la costruzione di tre strade, la demolizione di almeno tre abitazioni e le cementificazioni di terreni agricoli. È intervenuto pure il sindaco di capodistria, Aleš Bržan il quale ha invitato i cittadini alla calma, “si tratta solamente di una bozza che deve passare altre tre fasi d’approvazione tra le quali quella del Consiglio comunale”. “Saluto la proposta di organizzare dei laboratori ai quali parteciperanno gli esperti del settore, i rappresentanti politici e i cittadini” ha detto Bržan ricordando che, come soluzione estrema, vi è pure quella della sua mancata riconferma alle prossime elezioni. Durante l’Assemblea è stata però evidenziata una mancanza di volontà negli anni passati di parlare del piano regolatore che andava a cementificare il territorio. I presenti tra le proposte hanno approvato inoltre una maggiore collaborazione con gli esperti, tra i quali la cattedra per la pianificazione urbana, mentre per il momento è stata richiesta l’immediata cessazione dei procedimenti legati a Piano regolatore, che andrà a modificare 70 ettari, in gran parte agricoli, di territorio.
Dionizij Botter