Il manoscritto della redazione statutaria del 1423, riprodotto in questo volume, fu descritto per la prima volta centocinquant'anni fa. Il marchese Andrea Gravisi, proprietario nel Settecento, lo donò al Ginnasio di Capodistria. Successivamente, passò alla biblioteca dell'Antico Archivio Municipale e fu trasferito in Italia nel 1940, dove è attualmente conservato nell'Archivio di Stato di Venezia.
La prima citazione dello Statuto di Capodistria risale agli anni 1238 e 1239. Purtroppo, questa versione originale non è giunta sino a noi; verosimilmente andò perduta durante l'incendio del 1380. A seguito della rivolta contro Venezia nel 1384, la città perse i suoi diritti comunali e riacquistò lo statuto solo nel 1394. Soggetto a modifiche nel 1413 e completamente rivisto alla fine del 1422, ottenne l'approvazione ufficiale dal doge Tomaso Mocenigo l'8 marzo 1423.
Tuttavia, lo statuto non abbraccia l'intero sistema giuridico, poiché le disposizioni relative al diritto penale sono notevolmente assenti. In contrasto con le altre città dell'Istria soggette a Venezia, il Podestà di Capodistria, sempre di origine veneziana, agiva autonomamente in materia penale, basandosi sul diritto veneto.
Questa nuova edizione in facsimile, senza dubbio, stimolerà ulteriori ricerche sulle raccolte normative capodistriane e sulla prassi giuridica nel medioevo e nella prima età moderna.
La realizzazione di questo volume è stata resa possibile grazie al generoso sostegno finanziario del Ministero per la Cultura della Repubblica di Slovenia e del Comune di Capodistria. È fondamentale sottolineare che il facsimile è stato prodotto mediante la collaborazione e l'ausilio generoso dei colleghi dell'Archivio di Stato di Venezia, che hanno digitalizzato in alta definizione l'opera.
L'edizione in facsimile, inoltre, apre ufficialmente le celebrazioni per i 1500 anni di Capodistria, evento che prevede un ricchissimo programma culturale e iniziative nel 2024: secondo la tradizione, il primo vescovo di Capodistria, San Nazario, nato tra il 470 e il 480, fu consacrato a Capodistria nel 524, anno scelto per segnare la nascita ufficiale della città, che però ha una storia ancor più antica. Entusiasta il sindaco di Capodistria Aleš Bržan, ha voluto sottolineare l'importanza del patrimonio storico-culturale quale indispensabile legame tra passato, presente e futuro. "È uno dei tanti passi già fatti in tanti anni ormai, ma uno dei primi passi verso la celebrazione di 1500 anni di Capodistria, soprattutto perché vogliamo che la gente di Capodistria, la gente che vive qua e nei dintorni capisca quanto sia prezioso il posto dove viviamo".
In occasione della presentazione del facsimile è stato realizzato anche un anullo speciale in collaborazione con il Club Filatelico di Capodistria.
Corrado Cimador