Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

Un uomo che ha sacrificato la propria vita per la libertà. Biagio Giuliani è conosciuto come l’eroe capodistriano, che il 26 giugno 1645 contro gli attacchi turchi a Creta, preferì la morte alla resa, facendo saltare in aria la loro avanzata a Candia, uccidendo circa 500 nemici.

Foto: Biagio Giuliani
Foto: Biagio Giuliani

La sua figura incarna lo spirito di indipendenza e di lotta per la libertà, per questo gli è stato dedicato questo progetto, per onorare e ricordare ciò che ha fatto, come ci ha spiegato Valentina Petaros Jeromela, archivista e responsabile del progetto.
“L'obiettivo era innanzitutto parlarne, perché son quelle cose che rimangono tra le nostre vie, le nostre calli, è giusto darne risonanza anche a livello nazionale e internazionale, in quanto abbiamo anche ospiti da Candia, i quali hanno organizzato la posa del totem proprio sull'isolotto di San Teodoro. Biagio Zuliani è stato, penso e spero, ricordato per il suo gesto.”

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

Per l’occasione sono stati presentati due documenti inediti che riguardano l’eroe capodistriano. “Si tratta di una ristampa dell'articolo uscito nel ’63, mentre il nostro è di prossima stesura, stiamo finendo la bozza e lì troverete tutte relazioni di oggi con quelle che sono state fatte anche a Candia, assieme al mio articolo più esteso, perché essendo archivista tendo a ridurre le mie presentazioni con i documenti trovati che sono assolutamente eccezionali. C'è già Biagio Giuliani II, in cui la mia parte è quella di trascrivere con calma il manoscritto del difnicus sulla guerra di Candia. Anche quella è una parte molto importante.”
Al termine del convegno la delegazione del progetto ha terminato la mattinata visitando Palazzo Pretorio, dove hanno potuto ammirare il dipinto raffigurante le gesta eroiche di Biagio Giuliani.

Il progetto è stato selezionato nell’ambito del Bando per interventi di recupero, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale della Repubblica Serenissima di Venezia in Istria, Dalmazia e area mediterranea. L’ente capofila, ovvero l’Associazione Culturale “Veneto Nostro”, ha collaborato, tra gli altri, con la Can di Capodistria.