Il tracciato, previsto dal piano regolatore nazionale, è particolarmente invasivo e rischia di compromettere una parte importante del pregiato territorio agricolo della valle di Strugnano, di Sicciole e della valle di Salara. Il budget per la sua realizzazione è molto elevato come la sua complessità realizzativa, andrebbe ad incidere negativamnete sulla qualità della vita delle persone che vivono sul territoruo interessato dalla strada, ha detto Jasna Arko dell'Iniziativa civica. Una tesi sostenuta anche da Livij Jakomin esperto di infrastrutture e trasporti, docente universitario, ex diplomatico e ministro, che realizzò nel 2015 il progetto alternativo della strada Capodistria Dragogna, una variante molto meno costosa e più sostenibile che incontrava il favore anche degli allora rappresentanti del Governo e dei sindaci costieri. Jakomin si dice pessimista sulla possibilità che la nuova strada a scorrimento veloce venga realizzata in tempi brevi, l'ipotesi 2020 è tramontata da due anni senza che sia successo assolutamente nulla, ha detto, adesso potremmo parlare del 2035. Il traffico è aumentato in maniera esponenziale, soprattutto quello in transito, mentre l'infrastruttura è rimasta sempre quella. Negli anni, ha ricordato, sono state avanzate diverse varianti che più che mettere daccordo i comuni hanno fatto litigare i sindaci creando malumori tra le persone. Secondo Jakomin il tracciato evidenziato dal suo team di esperti ancora oggi sarebbe quello più valido anche se nel frattempo i costi sono ulteriormente lievitati.
L'ingresso della Croazia in Schengen sgraverà almeno del 70% le strade che portano ai valichi di stato, verranno abolite le code, ma non risolveranno del tutto il problema. Per il sindaco di Capodistria Aleš Bržan abbandonare oggi la variante 1, quella attualmente sostenuta da Lubiana, non significherebbe solo fare un passo a lato ma tornare indietro di 20 anni. Non conosco i dettagli della cossidetta variante Jakomin ha detto ma una soluzione urgente va individuata. Per il sindaco di Isola Danilo Markočič vanno preservati i terreni agricoli ma è necessario risolvere il problema dei flussi del traffico in transito e la rete interurbana che collega i comuni costieri. Pirano è la municipalità più oberata dalle macchine in trasnito verso i confini di Dragogna e Sicciole, ha detto il sindaco Đenio Zadkovič, vogliamo tutelare il nostro territorio, NO a qualisasi soluzione invasiva, la gente non la vuole, bisogna trovare una soluzione tramite il dialogo, ha detto il primo cittadino piranese.
La presidente Jasna Arko ha ribadito che l'Iniziativa civica continuerà a portare avanti la sua battaglia. (ld)