"L'Istria e la Croazia non possono venir escluse dalla mappa dei trasporti europea" afferma Valter Flego, eurodeputato della Dieta Democratica Istriana che, accompagnato dal leader del suo partito Dalibor Paus, in questi giorni ha avuto a Bruxelles tutta una serie d'incontri e colloqui sull'argomento. "Mentre negli altri paesi i treni viaggiano a più di 200 chilometri all'ora, l'Istria e' isolata dall'Europa" dice Flego, aggiungendo che ci sono Stati come il Belgio dove non c'e' più spazio per la costruzione di nuovi binari e i treni arrivano in ogni punto del territorio. "In Croazia, il settore del trasporto ferroviario è stato trascurato per decenni, ma non possiamo acconsentire che la nuova proposta adottata lo scorso dicembre dalla Commissione UE ci escluda dai progetti e dai finanziamenti" rileva l'eurodeputato istriano, sicuro che qualche cambiamento è ancora possibile. Da qui l'intento di rivedere la proposta in sede di Commissione trasporti - di cui è membro - e quindi anche nella fase di approvazione finale da parte del Parlamento UE. Per Flego le priorità sono rappresentate dal collegamento di Fiume e del suo porto al corridoio Baltico-Adriatico e il collegamento ferroviario tra Trieste e Pola, attraverso la linea Divaccia-Pinguente. "Sebbene la Croazia sia inclusa in quattro delle nove assi del sistema di reti transeuropee, e' inammissibile che nessun tracciato passi attraverso l'Istria e che la nostra regione non vi sia inclusa nemmeno nella parte ampliata del percorso che dovrebbe venir completato entro il 2040" conclude Valter Flego ricordando i benefici che il miglioramento della qualità del trasporto passeggeri e merci avrebbe nel settore turistico, economico e ambientale.
Lionella Pausin Acquavita