È la giornata della politica al Congresso delle Famiglia di Verona. La tre giorni, voluta da una serie di movimenti religiosi ortodossi e organizzazioni che puntano alla difesa della famiglia tradizionale basata sul matrimonio fra uomo e donna, vedrà infatti oggi la sfilata di ben tre ministri, quello della famiglia Lorenzo Fontana, esponente della Lega che ha anche dato il patrocinio all’iniziativa, quello dell’istruzione Marco Bussetti, e anche di Matteo Salvini, oltre a Giorgia Meloni, segretaria di Fratelli d’Italia.
Ieri i lavori, che vedono fra i relatori anche personalità contestate, come Brian Brown, anima dell’iniziativa, quacchero convertito al cattolicesimo, sostenitore di Donald Trump e oppositore dei diritti dei gay, Silvana De Mari, medico che ha sostenuto una correlazione tra omosessualità e satanismo, Lucy Akello, parlamentare ugandese a favore di leggi contro l'omosessualità, hanno confermato le attese: oltre agli interventi, in parte tenuti a porte chiuse, anche le manifestazioni collaterali dell’evento hanno ribadito la difesa della famiglia tradizionale, la ferma opposizione alle unioni gay, ai diritti delle comunità Lgbt, alle normative sull’aborto, giungendo a definire l’omosessualità una malattia dalla quale si può guarire.
Posizioni che hanno anche determinato una presa di distanze da parte del ministro Salvini, che ha smentito la possibilità di modifiche alle normative in vigore su aborto e matrimonio, pur confermando la presenza oggi.
A Verona intanto cominciano le manifestazioni di protesta. I movimenti favore dei diritti delle donne e della comunità lgbt hanno annunciato iniziative, così come i sindacati.
E le polemiche sono giunte fino al Friuli Venezia Giulia, dopo la decisione del governatore Massimiliano Fedriga di partecipare al congresso. L’eurodeputata del Pd Isabella De Monte, a Verona per partecipare alle manifestazioni dissenso, ha ricordato come la regione abbia negato il patrocinio al Gay pride di giugno a Trieste, che “chiede di ampliare i diritti, rappresentare tutti, e includere”, e appoggi il congresso di Verona, che invece, ha aggiunto, “punta a togliere diritti, discriminare, ed escludere”.
Alessandro Martegani