Le richieste delle regioni sono state accolte, e anche le ultime attività rimaste aperte dopo l’estensione a tutto il paese delle misure per limitare l’epidemia, ora dovranno chiudere.
Giuseppe Conte, dopo una giornata fitta d’incontri che aveva visto anche l’approvazione di una variazione di bilancio pari 25 miliardi d impiegare per sostenere l’economia, ha parlato al paese poco dopo le 21:30, confermando che occorrono nuove misure di prevenzione, un ulteriore passo per combattere l’epidemia.
“Chiuderanno – ha detto dopo aver sottolineato lo spirito di sacrificio con cui tutto il paese ha rispettato le indicazioni del governo - i negozi, i bar, i pub e i ristoranti, ma resta consentita la consegna a domicilio”. Chiusi anche parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa. Le fabbriche resteranno aperte ma “con misure di sicurezza”. “Saranno garantite, nel rispetto della normativa igienico-sanitaria, le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività”. “Non è necessario quindi fare nessuna corsa per acquistare il cibo: i negozi di alimentari restano aperti” ha sottolineato il premier, così come “farmacie, parafarmacie e tutti servizi essenziali e di pubblica utilità”. Continuano anche altre attività eseenziali come artigiani come idraulici, meccanici, e anche edicole e pompe di benzina.
Conte ha anche raccomandato di non attendersi risultati immediati: “Per avere un riscontro effettivo” di queste misure, ha detto, “dovremo attendere un paio di settimane” e “se i numeri dovessero continuare a crescere, cosa nient'affatto improbabile, non significa che dovremo affrettarci a varare nuove misure. Non dovremo fare una corsa cieca verso il baratro: dovremo essere lucidi e responsabili”. Con l’occasione il Premier ha anche annunciato la nomina di Domenico Arcuri, già presidente di Invitalia, a “commissario delegato all’emergenza, con ampi poteri di derogal: lavorerà per rafforzare soprattutto la produzione, la distribuzione di attrezzature per terapia intensiva e sub intensiva. Avrà anche il potere di creare e impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature e sopperire alle carenze sin qui riscontrate.”.
La decisione di Conte, che pone di fatto l’Italia in uno stato di blocco quasi totale delle attività, è stata apprezzata sia dai governatori delle regioni, in particolare da quelle come la Lombardia, che chiedeva un inasprimento delle misure da qualche giorno, sia da pressoché tutte le forze politiche, anche alla luce dei numeri che rimangono molto pesanti. Per ora il virus sembra esser stato contenuto in molte aree, ma in totale i malati sono 10.590, 2.076 in più di ieri, con 827 vittime, e un totale di più di 12mila e 4090 contagiati. 1.045 le persone guarite 41 in più di ieri.
Alessandro Martegani