Eitan Biran, il bambino di sei anni, unico sopravvissuto della sua famiglia alla tragedia del Mottarone avvenuta questa estate, deve tornare in Italia.
Lo ha deciso la giudice del Tribunale della famiglia di Tel Aviv presso il quale la zia del piccolo, Aya Biran, affidataria legale in Italia e sorella del padre morto nel disastro, aveva fatto ricorso per riottenere la custodia del bambino. Eitan era stato portato in Israele lo scorso settembre dal nonno Shmuel Peleg, che lo aveva prelevato senza permesso dalla casa della zia nei pressi di Pavia, per poi imbarcarsi su un volo privato in Svizzera con destinazione Tel Aviv.
Da quel momento era iniziata la battaglia legale che per ora sembra essersi risolta a favore della zia: il Tribunale non ha accolto la tesi del nonno materno, che considerava Israele il luogo di residenza naturale del bambino, né sono state accolte le accuse dei nonni alla zia paterna, di non ad aver garantito al bambino le cure necessarie.
la giudice Iris Ilutovich Segal ha accolto il ricorso di Aya Biran, disponendo il rientro del bambino in Italia in base alla convenzione dell’Aia del 1993. “Pur accogliendo con soddisfazione la sentenza – hanno detto i legali della famiglia affidataria –in questo caso non ci sono né vincitori né vinti: tutto quello che chiediamo è che torni presto a casa sua, ai suoi amici a scuola, alla sua famiglia, in particolare per la terapia e gli schemi educativi di cui ha bisogno”.
Quello per l’affidamento non è però l’unico procedimento giudiziario in cui è coinvolto il nonno di Eitan: l’uomo è infatti indagato in Italia dalla procura di Pavia per sequestro di persona.
Alessandro Martegani