Foto: Quirinale
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Non è una ricorrenza tonda, gli 80 anni della Repubblica si celebreranno nel 2026, ma quest’anno la celebrazione del 2 giugno, Festa della Repubblica in Italia, è comunque una ricorrenza particolare, sia per l’imminenza delle elezioni europee, che potrebbero determinare il futuro anche dal punto di vista militare del continte e del paese, sia per i venti di guerra che soffiano nel cuore dell’Europa e in medio oriente.
Nel tradizionale messaggio inviato al Capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha ricordato come “indipendenza e libertà siano conquiste che vanno difese ogni giorno, in comunione di intenti e con la capacità di cooperare per il bene comune". "I Padri della Patria – ha aggiunto - erano consapevoli dei rischi e dei limiti della chiusura negli ambiti nazionali e sognavano una Italia aperta all'Europa, vicina ai popoli che ovunque nel mondo stessero combattendo per le proprie libertà". "Il nostro contributo, e in esso delle Forze Armate, alla causa della pace e della stabilità internazionali – ha concluso - è più che mai prezioso nell'odierna situazione caratterizzata da devastazioni e aggressioni alle popolazioni civili in Europa e in Medio Oriente”.

Foto: Quirinale
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Proprio Mattarella aveva aperto le celebrazioni della giornata deponendo, accanto alle più alte cariche he dello Stato (fra gli altri la premier Giorgia Meloni, i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana), delle corone all’Altare della patria, cerimonia conclusa dal suggestivo passaggio sopra piazza Venezia delle Frecce Tricolori.
Poco dopo, sotto una leggera pioggia, sulla Flaminia presidenziale e scortato dai Corazzieri a cavallo il Presidente ha raggiunto il palco d’onore ai Fori imperiali per assistere alla tradizionale parata militare, aperto dall’inno nazionale, eseguito dalla banda musicale interforze e cantato da Claudio Baglioni (recentemente insignito dall’ordine di Cavaliere di Gran Croce), I primi a sfilare non sono stati dei militari, ma una rappresentanza dei sindaci di tutto il Paese, simbolo dell’unità territoriale dell’Italia.

Foto: Quirinale
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Dopo l’inno è iniziata la parata, che ha visto sfilare di fronte al Capo dello Stato tutti i vari reparti delle Forze armate, personale militare ma anche civile, corpi armati e non armati. Gli onori finali sono stati affidati alla fanfara del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo e al Reggimento Corazzieri.
Il programma della giornata prevede anche l’apertura al pubblico dei giardini del Quirinale e l’ingresso gratuito in tutti i musei e i siti archeologici statali. Un’enorme bandiera italiana è stata dispiegata sulla Colosseo, e ha fatto da sfondo alla parata, e anche la facciata principale di Palazzo Chigi è stata illuminata con il tricolore.
Manifestazioni e cerimonie si sono svolte anche nelle altre principali città Italia: a Trieste c’è stato l'alzabandiera in piazza Unità d'Italia, mentre al Sacrario di Redipuglia è stata organizzata una cerimonia nazionale.

Alessandro Martegani