Con il via libera da parte dell’Enac, Ita, la nuova compagnia che risorgerà dalle ceneri di Alitalia può diventare operativa. La nuova compagna, che debutterà il 15 ottobre, ha ricevuto dall’Ente nazionale italiano per l’aviazione civile, il certificato di operatore aereo e la licenza di esercizio.
Dalla prossima settimana Ita potrà quindi pianificare le attività, e anche iniziare a vendere dei biglietti aerei, in vista del primo volo, che porrà fine alla lunga, e a dire la verità non troppo gloriosa storia di Alitalia, una compagnia di bandiera al centro di ripetute crisi e salvataggi negli ultimi 30 anni, con conseguenze che peseranno ancora a lungo sulle casse dello Stato e sulle spalle dei contribuenti della penisola.
La nuova compagnia avrà un capitale iniziale di 700 milioni di euro, con l’impegno di reggersi economicamente da sola: un’impresa già difficile in passato, ma resa ancor più complessa da un mercato martoriato da due anni di emergenza pandemica.
L’accordo raggiunto, non senza difficoltà, lo scorso 15 luglio fra il governo italiano e la Commissione europea, prevede una flotta iniziale di 52 aerei per 45 destinazioni con tremila dipendenti, ma la flotta dovrebbe aumentare a breve a 78 aeromobili per sviluppare le tratte medio lunghe, e arrivare nel 2025 a 105 aerei operativi e rinnovati.
Da questo inverno Ita collegherà Roma e Milano a New York, mentre solo da Roma ci saranno voli per Tokyo, Boston e Miami; dal prossimo anno sono previsti voli anche per San Paolo, Buenos Aires, Washington e Los Angeles.
Da Fiumicino e da Linate ci saranno collegamenti con le principali capitali europee e del Mediterraneo, oltre a voli fra 21 aeroporti della penisola.
Non si tratta però di una transizione indolore: la rete di destinazioni è stata drasticamente ridotta, e inoltre per Alitalia lavorano più di 10 mila persone, mentre Ita, nonostante i piani di sviluppo, non prevede di impiegarne più di 6 mila, comunque con contratti più flessibili e depotenziati rispetto a quelli di Alitalia.
Come sottolineano i sindacati, ci sono poi altre incognite come le attività di manutenzione, oltre alla scadenza della cassa integrazione per circa 8 mila addetti a fine settembre.
Non è chiara nemmeno la procedura per chi ha già acquistato un biglietto Alitalia per un volo dopo il 15 ottobre: non sarebbe possibile un passaggio automatico e i biglietti dovrebbero probabilmente essere rimborsati.
Alessandro Martegani