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Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghei, ha affermato che l'arresto di Cecilia Sala non ha legami con l'arresto in Italia del cittadino iraniano Mohammad Abedini Najafabadi su mandato americano, per l'accusa di esportazione di tecnologia sensibile statunitense in Iran e violazione delle sanzioni statunitensi ed ha precisato: "La giornalista italiana è stata detenuta per violazione delle leggi iraniane", mentre, al contrario, "la misura presa dagli Stati Uniti contro Abedini è una sorta di presa di ostaggi".

Come noto, il prossimo 15 gennaio, infatti, è stata fissata l'udienza davanti a un collegio della Corte d'Appello di Milano per discutere la richiesta dei domiciliari per Abedini, avanzata nei giorni scorsi dall'avvocato, alla quale la Procura generale ha dato parere negativo, che non è vincolante, ritenendo non vi siano le garanzie per contrastare il pericolo di fuga.

In questo arco di tempo il legale dell'iraniano potrà raccogliere ulteriori atti a discarico, studiare la strategia e depositare memorie difensive, e lo stesso vale per la rappresentante dell'accusa a sostegno del suo diniego. Dopo di che, entro 5 giorni i giudici decideranno se accogliere o meno la richiesta dell'avvocato ed arrivati a questo punto bisognerà aspettare almeno un paio di settimane se non di più.

Entro fine mese le autorità di Boston - dove si sta svolgendo un procedimento parallelo al presunto complice di Abedini, un iraniano ma naturalizzato americano - dovrebbero aver trasmesso gli atti a corredo dell'indagine in cui Abedini è accusato di aver fornito supporto materiale al Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, considerata un'associazione terroristica. Una volta studiate le carte la Corte milanese fisserà il procedimento sull'estradizione.

Il Ministro della Giustizia, confrontandosi con il Governo, potrà decidere di non estradare Abedini e chiedere al collegio di rimetterlo in libertà.

Intanto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, organizzerà giovedì a Roma una riunione del 'Quint', con Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito sul Medio Oriente, con particolare riferimento alla situazione in Siria e Iran, alla quale sarà presente anche il segretario di Stato americano Antony Blinken.

Nel corso della riunione il ministro affronterà anche lo stato delle relazioni con l'Iran, in particolare alla luce dell'arresto di Cecilia Sala.

Davide Fifaco